Tra il 1963 e il 1973, dozzine di detenuti delle prigioni di Washington e dell’Oregon furono usati come cavie in un esperimento finalizzato al testare gli effetti delle radiazioni sui testicoli.
Persuasi con denaro e la promessa di ottenere libertà condizionale, 130 detenuti accettarono di sottoporsi agli esperimenti condotti dall’Università di Washington per conto del governo degli Stati Uniti. Nella maggior parte dei casi, i soggetti venivano colpiti da radiazioni di oltre 400 rad (l’equivalente di 2.400 radiografie toraciche in un solo colpo) a intervalli di 10 minuti. Tuttavia, solo anni dopo i detenuti scoprirono che gli esperimenti erano molto più pericolosi di quanto gli fosse stato garantito. Nel 2000, gli ex partecipanti, riuniti in una class action, hanno chiuso un accordo da 2,4 milioni di dollari con l’ateneo.
Lo scenario
Nel 1963, quindi prima dei voli nello spazio, una delle discussioni più accese in seno alla comunità scientifica era sull’effetto che avrebbero avuto le radiazioni cosmiche sull’apparato riproduttivo degli astronauti. Un’altra preoccupazione era per i lavoratori negli impianti di energia nucleare negli Stati Uniti, le cui gonadi erano, potenzialmente, perennemente esposte a radiazioni. Si vedeva quindi necessario un test reale, su esseri umani, per dirimere ogni questione.
Siamo anche (ovviamente) in era pre-internet, un periodo durante il quale l’autorità riconosciuta (che fosse un medico o un capo di Stato) beneficiava di un contradditorio pari a zero.
Un bacino di cavie volontarie pressoché illimitato, culturalmente non preparato a obiettare e psicologicamente facile da corrompere era di certo il sistema carcerario americano.
Ed è proprio nelle carceri, per la precisione nelle carceri di Washington e dell’Oregon che si reclutarono i volontari per esperimenti che definire cruenti è un eufemismo.
Il reclutamento dei volontari
Durante una pagina davvero “maledetta” della scienza, dozzine di detenuti delle carceri di Washington e Oregon furono persuasi a sottoporsi volontariamente a questi test. Convinti da un pagamento in denaro e la promessa che, subordinatamente alla partecipazione al programma, avrebbero ottenuto la libertà sulla parola, e rassicurati dai ricercatori che i test sarebbero stati condotti in condizioni di assoluta sicurezza, dozzine di prigionieri tra il 1963 e il 1973 offrirono i loro genitali a ciò che la scienza battezzò “test di radiazione riproduttiva“.
Gli scienziati coinvolti e i finanziatori
Fino al 1973, il Dr. C. Alvin Paulsen (Università di Washington), che aveva un contratto privato con l’AEC, condusse “Test di radiazione riproduttiva” su 63 detenuti nel penitenziario dello Stato di Washington a Walla Walla. Uso i raggi X sui testicoli di 64 prigionieri – i rapporti successivi indicarono che il numero di prigionieri-cavie era 131 – per trovare la dose che li avrebbe sterili.
Il suo ex mentore, il dottor Carl Heller, condusse simultaneamente esperimenti simili su 67 detenuti nel penitenziario dell’Oregon,.
Gli studi erano sponsorizzati dalla Pacific Northwest Research Foundation di Seattle e dalla National Aeronautics and Space Administration (NASA)
Le promesse fatte ai detenuti
I detenuti accettarono di partecipare agli esperimenti in cambio di denaro contante – $ 5 al mese e $ 100 in caso avessero subito una vasectomia alla fine del processo – e la promessa di ottenere la libertà condizionale.
In più fu garantita la totale sicurezza degli esperimenti.
La class-action del 2000
Nel 2000, gli ex partecipanti agli esperimenti di Walla Walla fecero una class action che portò ad un accordo per 2,4 milioni di dollari con l’Università.
Il dottor Paulsen ha difeso i test affermando: “Se il nostro lavoro non era etico, allora bisognerebbe stabilire che neanche tutti coloro [es: consigli consultivi federali e UW] che lo approvarono in quei giorni erano etici.” Paulsen dichiarò di aver scelto il penitenziario dello Stato di Washington per la sua ricerca sulle radiazioni perché i prigionieri erano considerati soggetti ideali perché sarebbe stato facile fare studi di follow-up, in quanto soggetti senza alcuna prospettiva (insomma, in carcere ci sarebbero tornati presto e sicuramente).
Bibliografia:
1963–1973: High-Dose Radiation Tests on Prisoners’ Testicles to Find Sterility Dose
Great Ball of Fire (Mother Jones, 2000)