Ultimo aggiornamento: 14 Maggio 2019
Oggigiorno, vivere in città non è molto salutare. L’eccessivo stato di inquinamento ambientale che caratterizza le nostre città è, infatti, un grave fattore di rischio per la salute.
Una delle sostanze più pericolose è sicuramente il biossido di carbonio, un radicale libero, estremamente reattivo, che nelle nostre città è prodotto principalmente dai tubi di scarico dei veicoli, ma anche nelle abitazioni, dalle cucine a gas, dalle stufe a legna, e dai fumatori. Questa, insieme a diverse altre sostanze dannose, costituisce le cosiddette “polveri sottili”.
Ogni giorno i nostri polmoni, la nostra pelle e tutte le nostre cellule, sono sottoposte, quindi, a molteplici sostanze, tra le quali molte ad azione cancerogena. In realtà, non ci rendiamo bene conto del pericolo che corriamo, in quanto i disturbi legati all’inquinamento ambientale non si sviluppano nell’immediato, ma possono subentrare anche dopo diversi anni, per cui, non sappiamo che mentre passeggiamo all’aria aperta e respiriamo a pieni polmoni stiamo arrecando grossi danni al nostro organismo. Gli inquinanti ambientali, infatti, causano un lento ma progressivo danno alle nostre cellule, in modo subdolo e irreversibile, che può deteriminare nel tempo la comparsa di gravi patologie.
È abbondantemente provato da tempo, infatti, lo stretto legame che esiste tra alcune patologie in particolare e gli inquinanti ambientali. Tutte queste sostanze inquinanti possono avere degli effetti che partono da sintomi lievi come asma o allergie, fino ad arrivare a gravi problemi respiratori e cardiaci, che spesso portano alla morte, soprattutto di persone anziane.
La patologia del nostro secolo, che sicuramente presenta una fortissima relazione con l’inquinamento, a cui deve il suo enorme incremento degli ultimi decenni, è il cancro. L’incidenza dei tumori, infatti, risulta essere molto maggiore nelle grandi città industrializzate, rispetto alle piccole città e ai paesi dove l’aria è ancora respirabile. È stato inoltre scientificamente provato anche che l’esposizione di bambini al mercurio, ne riduce notevolmente il quoziente intellettivo.
Ci sono, quindi, importanti evidenze che mettono in relazione inquinamento e salute, come la rilevazione di elevati tassi di mortalità nelle zone altamente inquinate e, invece, una maggiore longevità e, quindi, un maggiore tasso di persone che raggiungono la terza età nei posti meno esposti all’azione delle sostanze tossiche.
Tutti questi gravi danni causati da fattori d’inquinamento ambientale si traducono anche in costi elevatissimi e danni all’economia del Paese, per l’elevato tasso di mortalità e di ammalati da sostenere. Ridurre i rischi legati all’inquinamento ambientale, dunque, servirebbe principalmente a salvaguardare la salute dei cittadini ma anche a ridurre i costi legati alla sanità.
Molte città hanno sviluppato dei seri provvedimenti a tal proposito, come l’adozione di misure preventive che consistono nel blocco delle automobili in alcuni giorni della settimana, in modo da ridurre la concentrazione delle polveri sottili nell’atmosfera, l’istituzione di aree a traffico limitato, per garantire ai cittadine zone in cui passeggiare senza dover respirare sostanze tossiche.