Un eccessivo consumo di carote porta ad una condizione chiamata carotenemia (o carotenosi, più comunemente), ovvero un accumulo di beta-carotene nella pelle, che le conferisce una colorazione giallo-arancione. Che, tuttavia, è temporanea e innocua.
Il beta-carotene, che dal punto di vista nutrizionale è un precursore della vitamina A, è un pigmento vegetale che, se introdotto eccessivamente con l’alimentazione, si accumula nel sangue, viene portato verso gli organi, tra cui la pelle e causa la tipica colorazione arancione della pelle.
Non solo carote
La carotenemia può derivare dal consumo eccessivo qualsiasi frutta e verdura di colore arancione (la colorazione arancione è indice di presenza di beta-carotene). La carota ne contiene le concentrazioni più elevate, ma anche la zucca, le albicocche e le patate dolci ne contengono quantità rilevanti.
Dopo quanto tempo la pelle torna normale?
Il colore della pelle torna normale, la condizione non è irreversibile. Tuttavia possono essere necessari mesi prima che spariscano del tutto gli accumuli di beta-carotene nella pelle.
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Il beta-carotene presente nella pelle deve essere assorbito naturalmente (dall’interno), pertanto è sconsigliato -nonché inutile- cercare di agire dall’esterno con esfoliazione, scrub, lampade solari.
Come distinguere la carotenosi da ittero? Dagli occhi.
La colorazione della pelle di un paziente affetto da ittero o itterizia può ricordare quella di un soggetto con la carotenosi della pelle. Chi è affetto da ittero, tuttavia, presenta una colorazione gialla della cute e delle mucose dovuta a pigmento biliare (bilirubina) in circolo (bilirubinemia) e nei tessuti. (cfr: http://www.treccani.it/enciclopedia/ittero-o-itterizia_%28Enciclopedia-Italiana%29/ ) e presenta pigmentazione giallastra anche negli occhi.