L’Escherichia coli (E. coli) è un batterio naturalmente presente nell’intestino dei mammiferi e, in generale, in tutti gli esseri viventi a sangue caldo. Come gli esseri umani. Ad esempio.
In questo approfondimento scopriremo quali ceppi di questo batterio possono causare problemi di salute, come riconoscere un’infezione da E. coli e come curarla.
Indice Argomenti
Introduzione
L’E. coli è un batterio che fa parte della flora batterica intestinale. Per quanto possa sembrare bizzarro, è considerato uno dei batteri “buoni” che popolano il microbiota intestinale.
Tuttavia, alcuni particolari ceppi di questo batterio possono provocare nausea, diarrea, dolore addominale e febbre alta.
Lo “Shiga” è una tossina prodotta dai ceppi E. coli verocitotossici (VTEC) o E. coli enteroemorragici (EHEC). In alcuni soggetti, particolarmente sensibili, come i bambini, lo shiga può causare collasso renale (sindrome emolitico uremica, una condizione che danneggia i globuli rossi del sangue e i reni).
Altri ceppi come l’E. coli K1, possono portare a infezioni più gravi del tratto urinario, malattie respiratorie, polmonite e altre malattie come la meningite.
L’E.coli, data la vicinanza tra ano e genitali, è responsabile di alcune forme di cistite.
Lo strumento migliore per prevenire infezioni da E. coli è l’igiene: accurato lavaggio della cucina, della frutta e della verdura e degli utensili e piani che si utilizzano durante la preparazione degli alimenti; lavarsi accuratamente le mani e i sanitari (lavandino, water, bidet).
Fattori di rischio
Fatta la doverosa premessa che, come suol dirsi: “Nessuno è al sicuro” da una infezione da Escherichia coli, esistono alcune tipologie più a rischio di altre:
- Età: gli anziani e i bambini hanno maggiori probabilità di contrarre l’infezione e subire gravi complicazioni da E. coli.
- Immuno Depressi: soggetti con sistema immunitario indebolito sono più esposti e meno protetti dalle infezioni da E. coli.
- Bassi livelli di acido nello stomaco: l’assunzione di farmaci finalizzati alla diminuzione dei livelli di acido nello stomaco (i cosiddetti antiacido) può aumentare il rischio di infezione da E. coli.
Inoltre: le infezioni da E. coli hanno maggiori probabilità di manifestarsi durante i mesi estivi, da giugno a settembre. L’assunzione di alcuni alimenti, come latte o succhi non pastorizzati o carne cruda può aumentare il rischio di infezione da E. coli.
Sintomi infezione E. coli
I sintomi di una infezione da Escherichia coli appaiono dopo un periodo di incubazione di 3-4 giorni e includono:
- Improvviso dolore addominale o crampi intensi;
- dopo alcune ore può subentrare diarrea;
- nausea;
- in alcuni casi, vomito;
- sporadicamente, febbre e affaticamento, derivante da disidratazione e perdita di liquidi ed elettroliti
- feci che presentano tracce di colore rosso vivo, risultanti dal danno della tossina all’intestino
ATTENZIONE
Può invece capitare che l’infezione da E. Coli sia completamente asintomatica, ma che il soggetto infetto possa trasmetterla ad altri soggetti.
Cura e trattamento infezione da E. Coli
La cura, nonché l’unica e migliore è: non c’è una cura. L’infezione da E. Coli deve guarire da sola.
Semmai, vi sono alcuni tentativi (comunque vani) di cura che non devono essere posti in essere:
- NO Antibiotici: non servono e possono concretamente aumentare il rischio di sindrome emolitica uremica;
- NO Farmaci antidiarroici: la diarrea è il modo con cui l’organismo si libera, il più velocemente possibile, delle tossine generate dall’infezione
La migliore terapia è il riposo e l’idratazione (ovvero: bere acqua).
L’infezione da E. coli si risolve normalmente in 5-10 giorni, salvo complicazioni che possono riguardare soggetti con sistema immunitario compromesso, anziani o bambini.
Quando è necessario chiedere parere ad un medico?
In caso di diarrea con tracce ematiche, se i sintomi si protraggono per oltre una settimana e in qualsiasi caso sia un bambino ad accusare questi sintomi. È fondamentale consultare un medico/pediatra prima di somministrare qualsiasi farmaco da banco (antidiarroico o antipiretico) ad un bambino.
Da cosa è causata l’infezione da E. coli
Considerando che la prima, e più importante, forma di prevenzione dalle infezioni da E.coli è l’igiene (personale e domestica) e l’attenzione alla qualità e alla cottura degli alimenti, va da sé che le cause di infezione attengano a circostanze in cui la prevenzione non è stata correttamente seguita.
Nello specifico:
- Ingestione di acqua contaminata. Se le acque municipali sono (normalmente) considerate sicure, in quanto trattate con cloro, la stessa cosa non può dirsi per altre acque con cui si potrebbe venire a contatto e, incidentalmente, ingerirle: acque di pozzo, piscina, docce pubbliche ecc.
- Contatti personali. Il batterio dell’E.coli si trasmette per contatto da soggetto a soggetto.
- Contatti con animali. Il batterio dell’E.coli si trova anche nell’intestino degli animali.
- Ingestione di alimenti contaminati da E.coli. Non c’è un alimento che più di altri può essere un vettore di infezione, ma la carne cruda o non sufficientemente cotta, latte non pastorizzato, frutta e verdura cruda non adeguatamente lavata sono generalmente i responsabili principali.
Infine sì -sappiamo che eravate curiosi- ovviamente anche i rapporti sessuali anali, e per estensione, pratiche manuali e orali nella zona anale, possono concretamente trasmettere E. coli.
Complicazioni
Come detto, l’infezione da Escherichia coli guarisce spontaneamente con un decorso compreso tra i 5 e i 10 giorni. Tuttavia in alcuni soggetti possono sorgere alcune complicazioni strettamente connesse all’infezione.
La complicazione principale è la Sindrome emolitico uremica, caratterizzata da emolisi o rottura dei globuli rossi. Ciò può causare anemia, un basso numero di piastrine e insufficienza renale acuta .
L’insufficienza renale è causata dalla formazione di complessi di piastrine (microtrombi) all’interno dei piccoli vasi sanguigni dei reni, con conseguente riduzione del flusso sanguigno da e per l’organo.
Anomalie nella coagulazione del sangue possono portare anche danni al Sistema Nervoso Centrale con conseguenti vertigini, nausea, paralisi e, nel 3-5% dei casi, decesso.
Uno studio del 2010 pubblicato su BMJ: “E. coli infection linked to long-term health problems” conclude che chi, nella vita, ha contratto un’infezione da batterio E.coli ha maggiori probabilità di sviluppare nel lungo termine problemi renali, ipertensione e patologie cardiovascolari.
Prevenzione
Igiene, in primis. Nel senso più ampio del termine. In seconda battuta, un’attenzione particolare alla pulizia e alla cottura dei cibi.
La forma di prevenzione più semplice che si possa mettere in atto è lavarsi regolarmente le mani: prima di maneggiare, servire o mangiare cibo, dopo aver toccato gli animali, o dopo aver usato il bagno.
Dal punto di vista alimentare:
- lavare accuratamente, sciacquando sotto acqua corrente per almeno 1 minuto, frutta e verdura (sconsigliato l’uso di prodotto disinfettanti per cibi, anche se la pubblicità in TV vuole farvi credere che se non li usate commettete peccato mortale);
- evitare la contaminazione incrociata: questa avviene quando si utilizzano gli stessi utensili (senza lavarli) su alimenti diversi. Ad esempio affettando pollo crudo e i pomodori;
- le carni crude devono essere tenute fisicamente separate dagli altri alimenti;
- scongelare sempre la carne in frigorifero o nel microonde (e in generale, fisicamente separata da altri alimenti);
- gli avanzi vanno conservati in freezer, non nel frigo (e anche qui, se proprio volete usare il frigo, conservate gli avanzi in contenitori chiusi ermeticamente);
- consumare solo latte pastorizzato;
Una regola di buon senso vuole che se si sta soffrendo dei sintomi di un’infezione da E. coli, evitare di preparare cibo per altre persone.
Vaccino E. coli
Nel momento in cui il presente articolo viene redatto (25 Ottobre 2019) un vaccino contro i ceppi “cattivi” dell’E. coli non esiste.
Tuttavia, secondo LiveScience (What Is E. coli?, 7 Gennaio 2019), un’area nuova e potenzialmente promettente della ricerca sui vaccini è lo sviluppo di vaccini personalizzati per E. coli basati sul gruppo sanguigno del soggetto. Uno studio del 2018 pubblicato sul Journal of Clinical Investigation ha rilevato che la gravità dei sintomi causati da un’infezione da E. coli è correlata al gruppo sanguigno di una persona.
Un altro team di ricercatori negli Stati Uniti e in Europa ha fatto progressi nello sviluppo di un vaccino per prevenire le infezioni del tratto urinario causate da E. coli. Lo studio (trial clinico in fase 1) preliminare, pubblicato sulla rivista The Lancet Infectious Diseases nel 2017 ha dimostrato che il loro vaccino era sicuro e ha ridotto efficacemente il numero di infezioni del tratto urinario in oltre 30 pazienti donne.