Per quanto oggi si sappia moltissimo del sangue, e le trasfusioni siano un’operazione medica di routine, gli scienziati non hanno ancora trovato una definitiva spiegazione per l’esistenza di diversi gruppi sanguigni.
La storia
La scoperta dei diversi gruppi sanguigni la si data al 1900, grazie alle scoperte del medico austriaco Karl Landsteiner. Le sue ricerche gli sarebbero valse il premio Nobel per la medicina nel 1930.
Stranamente, ben prima del 1900, quindi senza la conoscenza di questa importantissima discriminante, le trasfusioni di sangue erano già una pratica medica. Per fortuna non diffusissima, ma che per ovvi motivi non dava alcuna garanzia di successo nella cura dei pazienti. Insomma, a volte la procedura consentiva una rapida guarigione, altre volte peggiorava il quadro clinico della persona, spesso con esiti mortali.
I primi tentativi di trasfusione risalgono addirittura al 1600, per lo più utilizzando sangue di animali (nel senso, animali diversi dall’uomo) conferendo a questo approccio terapeutico una reputazione controversa.
Fu solo agli inizi del 1800, grazie agli esperimenti dell’ostetrico inglese James Blundell, che si giunse alla consapevolezza che l’essere umano può ricevere sangue solo da un altro essere umano. A lui infatti è accreditata l prima trasfusione uomo-uomo della storia.
Al giorno d’oggi gli scienziati hanno sviluppato strumenti sempre più potenti per analizzare la biologia e le caratteristiche dei diversi gruppi sanguigni. Si sa, ad esempio, che i vari gruppi sanguigni sono apparsi in momenti diversi -e molto lontani tra loro- della storia della vita umana sulla Terra. Nonostante questo gli scienziati, posti di fronte alla domanda da 1 milione di dollari: “Perché?” non hanno ancora trovato una definitiva spiegazione per l’esistenza di diversi gruppi sanguigni.
Il gruppo sanguigno A è il più antico ed esisteva prima che la specie umana si evolvesse dai suoi antenati ominidi. Si stima che il tipo B abbia avuto origine circa 3,5 milioni di anni fa, da una mutazione genetica che ha modificato uno degli zuccheri che si trovano sulla superficie dei globuli rossi. A partire da circa 2,5 milioni di anni fa, si sono verificate mutazioni che hanno reso inattivo quel gene dello zucchero, creando il tipo O, che non ha la versione A o B dello zucchero. E poi c’è il gruppo AB, che è coperto con entrambi gli zuccheri A e B.
Nel prossimo articolo dedicato ai gruppi sanguigni vedremo perché il gruppo 0 è definito universale e perché non tutti i gruppi, in caso di trasfusione, sono compatibili tra loro.