Ultimo aggiornamento: 17 Luglio 2021
Che sia a mRna (Pfizer/BioNtech o Moderna) o a vettore virale (Astrazeneca o J&J, ma anche Sputnik), ogni vaccino può presentare effetti collaterali. Per fortuna i più comuni possono essere gestiti con farmaci da banco.
Gli effetti collaterali più comuni dei vaccini
Fatta la doverosa premessa che qualsiasi effetto collaterale rappresenta un ottimo compromesso con i benefici che, a livello personale e sociale, la vaccinazione di massa può portare, l’inoculazione di un vaccino non è esente da conseguenze, nella maggior parte dei casi di entità lieve o moderata.
Livido e indolenzimento del braccio (il classico “Braccio da COVID”)
Osservato più frequentemente in caso di inoculazione di vaccini mRna, nella zona dove è stata fatta l’iniezione si verifica una tumefazione evidente e dolorosa, che può coinvolgere l’intero braccio. Dura in media una settimana e si verifica in genere a seguito della prima dose (Fonte).
Se può essere di sollievo, il primo giorno e nei successivi è sufficiente applicare ghiaccio o similare. Al di là dell’effetto estetico, non è ovviamente un effetto collaterale che mette a rischio la vita del paziente, e il livido dovrebbe riassorbirsi entro qualche giorno.
Anche se la sensazione dominante è dolore o indolenzimento, è importante muovere di frequente il braccio in cui è stato iniettato il vaccino al fine di prevenire ulteriore rigidità allentando i muscoli doloranti.
Febbre, mal di testa, nausea, diarrea (Fonte)
L’inoculazione di un vaccino, qualsiasi esso sia, mette in moto il sistema immunitario, ovvero un complesso meccanismo di difesa del corpo, durante il quale è possibile che l’individuo soffra di lievi conseguenze. Le più comuni sono la febbre (indica un processo infiammatorio), mal di testa, nausea o problemi gastrointestinali.
Ciascuno di questi problemi può essere affrontato con i comuni medicinali da banco per automedicazione: ibuprofene, paracetamolo e acido acetilsalicilico (Aspirina) tra i più consigliati (anche dal personale medico che si occupa dell’iniezione). E’ altresì importante mantenersi costantemente idratati, assumendo generose quantità di acqua.
ATTENZIONE.
Se i sintomi post-vaccino dovessero persistere per più di 5 giorni è imperativo rivolgersi al proprio medico curante.
Sintomi del COVID-19
Nessuno, e ripetiamo, NESSUN vaccino contro il COVID-19 può causare infezione da SARS-CoV-2. Se si sviluppano i sintomi tipici del COVID prima o immediatamente dopo l’inoculazione del vaccino, significa che si è contratta l’infezione nei giorni precedenti o nei momenti immediatamente successivi al vaccino.
In questo caso è fondamentale tenere sotto controllo i sintomi, porsi in auto-isolamento e avvisare il proprio medico curante affinché fornisca le adeguate istruzioni.
Reazioni allergiche
Per quanto rarissime (secondo gli ultimi dati parliamo di 2-5 persone ogni 1.000.000 – lo scriviamo in numeri così rende meglio l’idea), possono verificarsi reazioni allergiche al vaccino.
Qualsiasi tipo di reazione allergica tende a verificarsi rapidamente, ben entro i 15 minuti di attesa che gli Hub vaccinali dispongono dopo la somministrazione. In questo caso è, ovviamente, indicato segnalare QUALSIASI effetto collaterale o sofferenza al personale sanitario presente nei pressi dell’area di attesa.
In conclusione
La reazione del corpo alla somministrazione di un vaccino è unica per ogni paziente. Nella maggior parte dei casi non si osservano effetti collaterali di rilievo, ma in molti casi -al di là del dolore nella sede dell’iniezione- si tratta di effetti collaterali di minore entità, risolvibili con comuni farmaci da automedicazione.
E’ comunque fortemente consigliato comunicare con il proprio medico curante se si dovessero verificare effetti collaterali diversi da quelli listati in questo articolo o se dovessero persistere oltre 5 giorni.
