Da ormai diverso tempo si sente parlare della Ludopatia e della dipendenza dal gioco d’azzardo (DGA) come una vera e propria malattia che colpisce un numero di persone purtroppo e molto tristemente in costante crescita.
Tale degenerazione ha acceso anche l’attenzione della classe politica nostrana, che nell’ormai divenuto celebre “Decreto Dignità” ha predisposto misure atte a regolare e limitare la pubblicità del gioco proprio con il preciso fine della lotta alla ludopatia. Probabilmente opinabile nelle modalità e dall’efficacia tutta da verificare, rimane comunque il primo tentativo ufficiale in tal senso.
Differenzetra ludopatia e disturbo da gioco d’azzardo
Spesso usati indistintamente, come fossero sinonimi, sono strettamente connessi ma sottintendono disturbi sensibilmente diversi.
Il disturbo da gioco d’azzardo consiste nella perdita del controllo del ritmo e del controllo delle giocate, e si traduce in una vera e propria dipendenza dall’atto stesso di giocare. Il giocatore quindi non è più in grado di porsi un freno ed il gioco passa da essere un semplice svago ad essere una vera e propria necessità.
La ludopatia, si riferisce ad una generica dipendenza fisico-psicologica da attività ludiche, come ad esempio i videogiochi, tale da distrarre il soggetto ai suoi impegni quotidiani, affetti, lavoro, scuola e spesso l’alimentazione.
Danni psicologici, fisici ed economico-sociali
I danni che vanno a prodursi sono di duplice ordine : fisico ed economico. Dal punto di vista fisico, aumenta ovviamente lo stress ed i soggetti sono spesso e volentieri irrequieti nei rapporti personali con parenti, colleghi di lavoro e conoscenti. Dal lato economico spesso e volentieri si registrano veri e propri disastri, dato che nel tentativo di ripianare le perdite, la vittima è portata con un circolo vizioso ad aumentare ancora le sue giocate e procurarsi il denaro nei modi più disparati e che possono anche oltrepassare i limiti della legalità.
Ministero della Sanità e Disturbo da Gioco D’azzardo
Per quanto visto sopra, è lo stesso Ministero della Sanità a dare una definizione di DGA, intesa come patologia consistente ne “l’incapacità di resistere all’impulso di giocare d’azzardo o di fare scommesse, nonostante l’individuo che ne è affetto sia consapevole che questo possa portare a gravi conseguenze ”.
Si tratta quindi di una dipendenza che ha molti aspetti in comune con quella dalle sostanze e viene considerata un vero e proprio disturbo psichiatrico, ed è stato inserito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) tra i “disturbi delle abitudini e degli impulsi”.
Quali sono i sintomi del disturbo da Gioco D’Azzardo
Alla pari di ogni altra malattia, anche la dipendenza dal gioco presenta alcuni sintomi indicativi della sua presenza anche se a dire il vero al momento non è ancora stato predisposto un repertorio ufficiale.
Possiamo però elencare alcuni degli elementi comuni riscontrati nello studio dei soggetti colpiti dal disturbo :
- Stato di ansia e preoccupazione perenne.
- Incapacità di regolare le giocate e spesso assuefazione, intesa come necessità di aumentare sempre più le puntate per provare il brivido e l’emozione del gioco.
- Crisi di astinenza dal gioco.
- Il soggetto diventa un mentitore seriale e diventa molto abile nel nascondere davanti a parenti, conoscenti e specialisti la gravità del problema ed i danni che già ha arrecato soprattutto a livello economico.
- La perdita al gioco accende porta al continuo giocare al fine di ripianare le perdite.
- Convinzione (errata ovviamente) di poter interrompere quando si vuole così come di poter colmare le perdite in tempi brevi.
- Compimento di atti contrari alla legge per raccimolare il denaro per giocare.
Ovviamente non è necessario che tutti i sintomi sopra esposti siano presenti contemporaneamente così come all’opposto, la presenza di un solo sintomo può non essere da sola sufficiente a certificare la malattia.
Spesso e volentieri poi il malato è molto abile nel nascondere la problematica così come i danni già prodotti, ricorrendo ad artifici inimmaginabili e che vanno in molti casi oltre le capacità riconosciute al soggetto stesso. Un esempio classico è quello della signora all’apparenza incapace di utilizzare il computer che in realtà però si scopre perfettamente in grado di alterare documenti come gli estratti-conto bancari.
Molto di frequente si fa la distinzione tra giocatore seriale e giocatore dipendente, dove il primo è un soggetto che ha certamente un’innata passione per il gioco che esercita in maniera costante, che in alcuni casi può anche investire e perdere discrete somme di denaro, ma il tutto avviene sempre secondo sua volontà e sotto un certo controllo sia emotivo che soprattutto economico. Frequenza non è (necessariamente) sinonimo di dipendenza.
Cosa fare in presenza dei sintomi ?
Nel caso in cui ci rendessimo conto di soffrire dei sintomi sopra esposti oppure che un nostro caro o conoscente presenta comportamenti sospetti, la prima cosa da fare è prendere coscienza del problema, e soprattutto capire che non si tratta di un problema di secondaria importanza e facilmente risolvibile.
Per fortuna al giorno d’oggi sono state predisposte strutture appositamente dedicate alla cura del disturbo da gioco d’azzardo con personale altamente specializzato e preparato in tal senso.
In Italia, grazie al servizio GiocaResponsabile.it, promosso dalla FeDerSerd (ovvero la Federazione Italiana degli Operatori dei Dipartimenti e dei Servizi delle Dipendenze), è possibile richiedere aiuto e farsi assistere da un team composto da psicologi e consulenti ma anche da avvocati, al fine di fornire tutto il supporto necessario per curare la malattia.
Numero verde attivo per problemi di ludopatia:
Fonti e approfondimenti
Disturbo da Gioco D’azzardo (DGA) – Via Ministero della Salute
Gioca Responsabilmente – Guida alla ludopatia di ScommesseSulWeb.com, sito di informazione dal mondo delle scommesse.
GiocaResponsabile.it – Sito che presenta informazioni e contatti per richiedere aiuto in caso di disturbo da gioco d’azzardo – Via Lottomatica
Ludopatia: OMS la riconosce tra le malattie mentali – Via Il Fatto Quotidiano