In materia di trapianti d’organo e rigetto, la manifestazione che complica significativamente la condizione dei pazienti sottoposti a trapianto, è stata fatta una nuova importante scoperta.
Uno studio internazionale su oltre 2700 coppie donatore-ricevente di trapianto di rene, avrebbe individuato un gene responsabile del rigetto nei trapianti d’organo. A condurre la ricerca un team composto da studiosi della Columbia University di New York e alcuni centri europei, tra cui Città della Salute e Università di Torino.
Di solito chi riceve un trapianto ha una probabilità di sopravvivenza di circa 70% a 5 anni, rispetto a una prospettiva che non prevede il trapianto tra le possibilità e quindi presuppone il decesso. Tuttavia spesso a trapianto effettuato può presentarsi il problema del rigetto, che ad esempio nel trapianto del rene rappresenta una percentuale importante: si pensi infatti che il 20% circa di chi aspetta un trapianto di rene infatti lo attende per la seconda volta. Ecco perché è importante migliorare sensibilmente l’abbinamento tra donatore e ricevente, selezionandoli per caratteristiche genetiche compatibili, che oggi sembra sempre più possibile alla luce della nuova scoperta.