Quelle del weekend appena iniziato saranno 48 ore decisive per la firma di un nuovo DPCM, integrativo di quello emesso solo 3 giorni fa, finalizzato al contenimento dei contagi da COVID-19 sul suolo italiano.
In nottata Conte si è riunito con il CTS e i capi delegazione di maggioranza per discutere nuove misure per arginare un innalzamento dei numeri di contagi che ieri ha superato la soglia “psicologica” dei 10.000 casi. Poco o nulla è trapelato (per ora) di quanto emerso nella riunione fiume tra il Presidente del Consiglio dei Ministri e la task force nominata per contrastare il coronavirus. Quasi sicura una nuova riunione in Parlamento già oggi o domenica, con l’emanazione di un nuovo decreto, che prevederà quasi certamente ulteriori restrizioni alla libertà di movimento, potere delle Regioni di dichiarare lockdown totali o parziali, chiusura di attività commerciali “non essenziali”.
Con Lombardia, Piemonte e Campania a guidare la triste classifica dei contagi e dei decessi, e con nessuna regione al momento che presenti indice RT inferiore a 1, la situazione -per ora preoccupante ma non ancora drammatica- secondo gli esperti chiama misure drastiche onde evitare di ripiombare nell’incubo della saturazione di ospedali e terapie intensive.
L’ipotesi Lockdown, al momento, vanta un nutrito stuolo di sostenitori, in particolare dalle parti più schierate a sinistra della scena politica nazionale e trova il favore anche di scienziati mediaticamente in vista come il Prof. Andrea Crisanti.
L’argomento è troppo delicato per essere polarizzato e banalizzato riducendolo ad uno scontro politico o sociale. Che lo si chiami Lockdown, Confinamento (che è in teoria l’esatta traduzione italiana) o “arresto domiciliare”, -e ammesso e non concesso che sia lo strumento migliore per abbassare il livello dei contagi- se risultasse una decisione presa in modo troppo sbarazzino e sbrigativo, senza tener conto degli effetti collaterali reali che porta con sé (uno su tutti: depressione e disparità sociale, nonché le risapute ripercussioni sull’economia), rischierebbe concretamente di fare più male, a lungo termine, che bene, nel breve termine.
Vediamo, in base alle diverse fonti, quali potrebbero essere nell’immediato gli effetti dell’imminente nuovo DPCM.
Diamo per scontato che le indicazioni presenti nel precedente DPCM saranno confermate, le nostre previsioni riguardano solo eventuali misure ulteriori che potranno essere imposte con il nuovo imminente Decreto.
Lockdown Totale: escluso, per il momento.
Lockdown parziale (solo alcune zone o regioni coinvolte): possibile
Lockdown Natalizio: impossibile (almeno adesso)
Chiusura palestre e similari: pressoché certa.
Divieto di praticare attività fisica sportiva all’aperto: impossibile (ma varrà ancor di più l’obbligo di distanziamento sociale)
Chiusura attività commerciali “non essenziali” (estetisti, parrucchieri ecc.): altamente probabile
Chiusura Cinema e Teatri: Probabile (a livello regionale)
Ulteriore riduzione orario di bar: discrete probabilità
Ulteriore riduzione orario ristoranti, pub e simili: pressoché certa
Estensione orario supermercati 24h/24h: altamente improbabile.
Coprifuoco “alla francese”: possibile.
Coprifuoco “nei weekend”: molto possibile.
Divieto di circolazione: impossibile
Divieto di spostamento tra comuni della stessa regione: impossibile (salvo zone rosse)
Divieto di spostamento tra regioni diverse: possibile in caso si conferiscano alle Regioni il potere di mettersi in lockdown (vedi secondo punto).
Stop al Campionato di Calcio di Serie A: impossibile
Stop ad altri Campionati professionistici: improbabile
Obbligo di installazione dell’applicazione IMMUNI: impossibile
Divieto di spostarsi all’estero (entro e fuori UE): impossibile, ma comunque dipende delle decisioni della nazione verso cui si è diretti.
Riapertura Discoteche: LOL!
Non dovremo attendere molto per vedere se abbiamo azzeccato o meno le nostre previsioni, visto che un nuovo DPCM è atteso già per Domenica o Lunedì sera.