Nonostante nel passato decennio si siano affermate come alternativa “sana” alla sigaretta tradizionale (per lo più grazie ad una non nutritissima letteratura scientifica), gli studi sulle sigarette elettronica si sono intensificati negli ultimi mesi dopo i ricoveri e i decessi negli Stati Uniti che hanno monopolizzato le cronache e i dibattiti in seno alla comunità scientifica.
Un nuovo studio, pubblicato recentemente sull’American Journal of Physiology (Cell Physiology), aggiunge un tassello a quella che sta diventando un’amara consapevolezza: le sigarette elettroniche NON sono salutari. Anzi, sono potenzialmente letali.
Le conclusioni dello studio: “E-Cigarette Use Increases Susceptibility to Bacterial Infection by Impairment of Human Neutrophil Chemotaxis, Phagocytosis and NET Formation” (30 Ottobre 2019) non lasciano spazio a dubbi in merito alla nocività delle sigarette elettroniche sul sistema immunitario.
Nello specifico, hanno effetti tossici sulla funzione dei neutrofili, rendendole una minaccia per la salute aumentando la probabilità di infezione da batteri Gram-negativi.
I neutrofili sono la componente più abbondante (dal 50% al 70%) dei globuli bianchi, fanno parte della risposta immunitaria innata del corpo, la prima difesa contro le aggressioni microbiche. Sono quindi essenziali per contrastare le infezioni ed eliminare gli organismi nocivi dal corpo. Quando l’organismo è esposto agli antigeni batterici si muovono verso il sito della potenziale infezione. Questo si chiama chemiotassi ovvero un fenomeno attrattivo verso sostanze chimiche batteriche.
Lo studio
I ricercatori hanno utilizzato liquidi commerciali per sottoporre lotti di neutrofili in coltura al vapore delle sigarette elettroniche. Hanno anche iniettato Pseudomonas (un genere di batteri appartenenti alla famiglia delle Pseudomonadaceae) in topi sani, li hanno esposti a fumo di sigaretta elettronica a lungo termine ed hanno esaminato la migrazione dei neutrofili e la carica batterica.
Nelle colture di neutrofili umani:
I ricercatori hanno scoperto una riduzione di 4 volte della chemiotassi nei neutrofili umani esposti al vapore di sigarette elettroniche. Normalmente, la loro attrazione per i batteri Gram-negativi si verifica in risposta al componente della parete cellulare f-Met-Leu-Phe.
Sui topi sani (infettati da Pseudomonas):
In un modello animale, con i topi esposti a lungo termine (per un’ora ogni giorno, oltre un mese) al fumo di sigaretta elettronica e all’infezione da batteri Gram-negativi. Hanno scoperto che un minor numero di neutrofili in questi animali è migrato negli spazi corporei che contenevano organismi infettivi e quindi c’era una maggiore concentrazione del batterio Pseudomonas.
Conclusioni
Lo studio suggerisce che l’uso di sigarette elettroniche riduca notevolmente la risposta immunitaria e predispone gli “svapatori” al rallentamento delle difese immunitarie, rese deboli contro le infezioni batteriche invasive.
Come il fumo di tabacco, il vapore delle sigarette elettroniche svolge un ruolo nell’alterare le difese immunitarie attraverso la sua azione sui neutrofili. Le persone che svapano possono essere a rischio di aumento del numero di batteri nocivi, nonché al rischio di veder compromessa la mobilità dei neutrofili, utile a spostarsi in siti infetti e uccidere i batteri. Il risultato può essere una maggiore vulnerabilità alle infezioni e infezioni più gravi.