Un nuovo studio afferma (tra le altre cose) che le persone che hanno molti gatti non hanno maggiori probabilità di essere ansiose, depresse o sole.
Le conclusioni provengono dai ricercatori dell’Università della California, a Los Angeles (UCLA), che hanno valutato la salute mentale di oltre 500 proprietari di animali domestici. Il paper, “Pawsitively sad: pet-owners are more sensitive to negative emotion in animal distress vocalizations” è stato pubblicato il 21 Agosto 2019 sul The Royal Society Publishing.
Quante volte, magari al termine di una relazione complicata, ci si dice: “Nel mio futuro mi vedo da sola con cinque gatti per casa…!“? E’ un po’ lo stereotipo della ‘gattara’, una persona sola, depressa, “pazza”, secondo gli standard della società moderna, così bisognosa di etichettare [taggare! N.d.R.] e chiudere in comparti stagni ogni cosa.
Eppure questo luogo comune frana al cospetto di uno studio scientifico come quello condotto dall’UCLA.
Lo studio ha principalmente osservato come le persone hanno reagito, empaticamente, ai segnali di disagio degli animali e, in seconda battuta, ha anche messo in relazione il possesso di animali domestici con eventuali sofferenze legate alla salute mentale e/o sociale.
I risultati porteranno sollievo a quelle persone che [assurdamente! N.d.R.] preferiscono i gatti ai cani – e daranno a coloro che perpetrano lo stereotipo della ‘gattara’ qualche spunto di riflessione in più.
Le conclusioni dello studio confermano quelle ottenute dai ricercatori dell’University College di Londra, che ha dichiarato nel 2017 di non aver trovato alcun legame tra il possesso di uno o più gatti e lo sviluppo di sintomi psicotici.
Lo studio ha anche scoperto che i possessori di cani e gatti hanno maggiori capacità di entrare in empatia con le chiamate di soccorso di un animale; i possessori di animali domestici tendono a diventare più tristi dei non-possessori quando sentono un gatto miagolare o un piagnucolio del cane.
La scoperta più interessante, tuttavia, pur essendo una scoperta secondaria rispetto agli obiettivi dello studio, è stata che tutte le persone, sia possessori che non possessori di cani o gatti, erano depressi e ansiosi nella stessa percentuale – sfatando lo stereotipo della “gattara” e dimostrando che, animali o meno, siano tutti inclini a problemi mentali.