Il 31 Luglio 2019 sono stati pubblicati i risultati dello Studio: “Hemoglobin and anemia in relation to dementia risk and accompanying changes on brain MRI” sulla rivista Neurology.
I ricercatori del Centro medico Erasmus di Rotterdam, nei Paesi Bassi, hanno deciso di cercare i possibili collegamenti tra i livelli di emoglobina, l’anemia e la demenza.
L’emoglobina (indicata con il simbolo Hb) è una proteina presente nei globuli rossi del sangue. Essa è responsabile del trasporto dell’ossigeno molecolare da un compartimento ad alta concentrazione ai tessuti che ne hanno bisogno.
Bassi livelli di emoglobina sono collegati al verificarsi di eventi avversi per la salute, tra cui le malattie coronariche, anemia e ictus.
L’anemia da carenza di ferro è il tipo più comune di anemia.
Si tratta di una condizione in cui nell’organismo non vi sono adeguati livelli di ferro, che determinano una produzione di emoglobina insufficiente, che causa una scarsa circolazione di ossigeno attraverso l’organismo.
Un percorso di follow up lungo 12 anni
Nel 2006 era già stata condotta una ricerca: “Anaemia increases the risk of dementia in cognitively intact elderly“, ma la durata del follow up era durata solo 3 anni.
Per questo i ricercatori hanno deciso di ottenere un quadro più chiaro su 12 anni di sperimentazione, includendo le variabili indipendenti che potevano falsare i risultati:
- sesso
- età
- consumo di alcol
- Fumo
- diabete
- indice di massa corporea
- funzionalità renale
- livelli di colesterolo.
Sono quindi stati coinvolti per il nuovo follow up 12.305 individui che non presentavano segni di demenza all’inizio dello studio:
- 745 partecipanti aveva l’anemia (inizio follow up)
- l’età media era di 65 anni (inizio follow up)
- 5.319 partecipanti sono stati sottoposti a Risonanza Magnetica Nucleare cerebrale (fine follow up)
- 1.520 soggetti hanno sviluppato demenza (fine follow up).
La presenza di anemia aumenta del 34% il rischio di demenza
Poiché l’emoglobina è responsabile del trasporto dell’ossigeno in tutto il corpo, quando essa viene a diminuire, alcune zone del cervello possono diventare ipossiche, innescando infiammazione e possibili danni e lesioni al cervello.
I ricercatori hanno scoperto che i partecipanti con livelli di emoglobina bassi avevano un rischio maggiore di manifestare la demenza rispetto agli individui con livelli medi.
La mancanza di ferro potrebbe essere parte del problema, come viene riportato nella ricerca:
Il ferro è vitale per vari processi cellulari nel cervello, tra cui la sintesi dei neurotrasmettitori, la funzione mitocondriale e la mielinizzazione dei neuroni.
Durante la sperimentazione si è scoperto che i volontari con anemia avevano il 45% in più di probabilità di avere almeno un microsanguinamento – ovvero una piccola emorragia cerebrale, causata da un’anomalia strutturale nei vasi sanguigni – rispetto a quelli senza anemia.
La presenza di più microsanguinamenti è associata al declino cognitivo e alla demenza.
Non solo, l’anemia rientrava anche nei fattori a rischio di aumento, del 41%, del morbo di Alzheimer.
Limiti e Conclusioni dello studio
Nonostante la sperimentazione su lungo periodo e le variabili considerate nelle analisi, sussistono dei limiti nell’ultima ricerca condotta:
- la coorte era ristretta, principalmente di origine europea;
- non sono stati misurati i livelli di vitamine appartenenti al gruppo B e i livelli di ferro;
- è tutt’ora in discussiona la relazione tra livelli alti di emoglobina e l’aumento del rischio di demenza.
Poiché oggi l’anemia è molto diffusa e la demenza di conseguenza è un rischio enorme e crescente è una priorità assoluta comprendere la relazione tra queste due variabili.
[…] La prevalenza della demenza dovrebbe triplicare nei prossimi decenni, con i maggiori aumenti previsti nei paesi in cui il tasso di anemia è il più alto.
infine ragguagliano gli autori.