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[Scoperta Scientifica] Prossima introduzione di un nuovo esame del sangue per la celiachia

Si chiama “Cytokine release and gastrointestinal symptoms after gluten challenge in celiaci disease” ed è la recente scoperta scientifica pubblicata il 7 Agosto 2019 sulla rivista Science Advances.

Effetti sull’organismo dell’intolleranza al glutine

La celiachia è un’intolleranza cronica al glutine.
Le persone intolleranti hanno una reazione autoimmunitaria avversa al glutine, la principale proteina dei cereali: è presente nel grano, nella segale, nell’orzo e negli alimenti che li contengono, come pasta e pane.

Se una persona affetta da celiachia lo ingerisce, il sistema immunitario produce autoanticorpi diretti contro una parte costituente dei villi intestinali.
Il loro ruolo – aumentano la superficie dell’intestino – è cruciale nel processo di assorbimento di vitamine, nutrienti, minerali, fluidi ed elettroliti.
A causa di questa risposta immunitaria avversa, si verifica l’infiammazione dell’intestino tenue.
I villi, estroflessioni che ricoprono il lume intestinale, vengono colpiti, danneggiati e distrutti.
Questi fenomeni causano un ridotto assorbimento di cibo: per questo motivo la persona affetta da celiachia sviluppa sintomi associati alla malnutrizione e al malassorbimento.

La società di biotecnologie ImmusanT Inc., di Cambridge ha guidato il team internazionale di scienziati che hanno identificato le molecole infiammatorie durante la sperimentazione di un potenziale trattamento per celiaci.

Esami per la celiachia oggi

In Italia continua ad aumentare il numero di persone a cui viene diagnosticata la celiachia. Nel 2017 ci sono state oltre 8 mila diagnosi in più, arrivando a 206.561 persone (pari allo 0,34% della popolazione).
Oggi la diagnosi della malattia celiaca, nota come celiachia, viene effettuata attraverso più visite ed esami, a partire da una visita dello specialista gastroenterologo, che in prima battuta chiederà al paziente di non eliminare dalla dieta alimenti contenenti glutine (la cosiddetta dieta libera) prima di eseguire gli esami del sangue.
I test principali, dopo la visita dello specialista gastroenterologo, si basano sulla ricerca degli anticorpi (IgA) e degli autoanticorpi, che sono segnali dell’intolleranza al glutine presenti nel sangue.

  • Anti tTG o Anticorpi anti-transglutaminasi tissutale,
  • Anticorpi anti-gliadina deamidata,
  • AMA o Anticorpi anti-endomisio,
  • Immunoglobuline A totali

Possono essere necessari anche:

  • il breath test al sorbitolo
  • l’esame delle feci

oppure

  • la biopsia duodenale (esame più invasivo) che è limitata solo ai casi più complessi.

Tuttavia la diagnosi corretta può richiedere settimane, se non addirittura mesi.

Trattamento della celiachia

La patologia può presentarsi a qualsiasi età, compreso lo svezzamento, quando viene introdotto il glutine, nell’infanzia, nell’adolescenza e nell’età adulta.

La malattia ha come terapia una rigorosa dieta permanente senza glutine.

Foto di Kurious da Pixabay

I sintomi della celiachia possono comprendere:

  • gonfiore
  • vomito
  • anemia (dovuta alla carenza di ferro)
  • perdita di peso
  • diarrea
  • steatorrea (presenza di troppo grasso nelle feci)

21.277 dei pazienti diagnosticati in Italia sono bambini, soggetti nei quali la celiachia può avere effetti negativi sulla crescita, oltre ai sintomi già citati:

  • ritardo della pubertà
  • stanchezza cronica
  • osteoporosi

Si stima che in Europa oltre l’80% dei casi non sia ancora stato diagnosticato.

La scoperta che potrebbe introdurre la diagnosi tramite nuovi esami del sangue

Gli scienziati hanno identificato le molecole infiammatorie durante la sperimentazione di un potenziale trattamento per celiaci.
Hanno sottoposto le persone a cui era stata diagnosticata la celiachia ad iniezioni di peptidi – brevi catene di aminoacidi – derivati dal glutine.
La somministrazione ha indotto sintomi come nausea e vomito, nonché livelli più elevati di determinate molecole del sistema immunitario.

Per la prima volta abbiamo descritto la reazione infiammatoria che i pazienti con celiachia sperimentano nelle ore immediatamente successive alla loro esposizione al glutine.
I sintomi spiacevoli associati alla malattia sono collegati ad un aumento delle molecole infiammatorie nel flusso sanguigno, come l’interleuchina-2 (IL-2), prodotta dalle cellule T del sistema immunitario […].

ha dichiarato il Dr. Robert P. Anderson, senior co-autore dello studio e Chief Scientific Officer di ImmusanT.
In ulteriori test, è stato dimostrato che quando le persone con celiachia consumavano glutine, presentavano lo stesso aumento di IL-2.
I futuri cambiamenti consentirebbero diagnosi molto più rapide e meno invasive:

  • i pazienti non verrebbero più sottoposti al consumo attivo e costante di glutine per diverse settimane;
  • verrebbero ulteriormente ridotte le biopsie dell’intestino tenue.

Il Dr. Jason A. Tye-Din, professore associato a capo della ricerca celiaca presso il Walter and Eliza Hall Institute in Australia nonché gastroenterologo del Royal Melbourne Hospital, spiega:

Tutto ciò che potrebbe essere richiesto è un esame del sangue prima e 4 ore dopo un piccolo pasto a base di glutine.

Questa tipologia di esame, denominata test da carico, è già impiegata per lo studio di alcune patologie, ad esempio per la diagnosi del diabete mellito.
A seguito della scoperta, sono già in corso lavori al fine di impiegare i risultati per lo sviluppo di un nuovo esame del sangue dedicato alla diagnosi di celiachia.

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Lucia Fava
Copywriter ed esperta di social media marketing, è la responsabile del coordinamento con i revisori scientifici. Si occupa di ricerca fonti e fact checking. ------ Note biografiche disponibili nella pagina Redazione | Tutti gli articoli, ove non espressamente specificato, sono sottoposti a Revisione Scientifica e Fact Checking.
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