La cautela è d’obbligo, ma un minimo di ottimismo è lecito. Uno studio pubblicato su ACS Nano mostra come un team di ricercatori della University of California, Irvine, ha invertito la sintomatologia della sclerosi multipla nei topi con un trattamento nanotecnologico.
Un trattamento nanotecnologico derivato da cellule staminali del midollo osseo ha invertito i sintomi della sclerosi multipla nei topi e potrebbe infine essere usato per aiutare gli esseri umani.
Fino ad ora, le terapie con cellule staminali per malattie autoimmuni e neurodegenerative hanno prodotto risultati misti nelle sperimentazioni cliniche, in parte perché non sappiamo come funzionano i trattamenti. Questo studio aiuta a svelare quel mistero e apre la strada alla sperimentazione con pazienti umani
Weian Zhao, UCI, Professore associato di scienze farmaceutiche e ingegneria biomedica.
Gli esosomi, caricati con molecole di RNA e proteine antinfiammatorie e neuroprotettive, sono stati in grado di scivolare attraverso la barriera del midollo spinale. Oltre a ripristinare le capacità motorie perse e diminuire i danni ai nervi causati dalla SM, hanno normalizzato il sistema immunitario dei soggetti, cosa che i farmaci convenzionali non possono fare.
Fonte: https://news.uci.edu/2019/06/05/nanotechnology-treatment-shows-promise-against-multiple-sclerosis/