Non è facile mantenere il peso forma. E anche quando riesci a perdere qualche chilo, spesso (e facilmente) ritorni al peso iniziale. Magari con qualche chilo in più. Perché il corpo sembra indirizzarti, qualunque percorso tu intraprenda, verso l’obesità? Una nuova ricerca suggerisce che la risposta vada ricercata molto indietro nell’evoluzione umana, e identifica un meccanismo anti-carestia che il corpo innesca al fine di immagazzinare il grasso.
La chiave di questo meccanismo è una proteina chiamata “RAGE” (acronimo per: (Receptor for Advanced Glycation Endproducts), secondo gli scienziati della New York University (NYU) che hanno condotto la ricerca sui roditori. La tesi è che la RAGE si sia evoluta per aiutare a mantenere sazi i nostri antenati quando il cibo scarseggiava.
Ma oggi, in tempi di prosperità alimentare ed economica, abbiamo un colpo di scena: la RAGE viene prodotta per combattere lo stress cellulare causato dall’eccesso di cibo.
La proteina sembra confondere questo stress come simile alla fame, e quindi spegne la capacità del corpo di bruciare i grassi. Il risultato: il grasso diventa facile da accumulare, ma difficile da smaltire.
Tuttavia, c’è un lato positivo in tutto questo. Secondo il team della NYU, la ricerca rappresenta un promettente inizio che potrebbe portare a farmaci anti-obesità.
“Il nostro pensiero è che il RAGE sia la chiave di tutto: quando somministriamo a topi -senza alcuna produzione di RAGE- una dieta ricca di grassi, mangiano il cibo ma non diventano obesi“, ha spiegato l’autrice dello studio, la dott.ssa Ann Marie Schmidt, della scuola di medicina della New York University.
E la mancanza di RAGE sembra essere innocua, almeno per i topi. “Quando cancelli completamente la RAGE nei topi, questi hanno una normale riproduzione e nessun problema cognitivo“, ha detto.
I ricercatori sperano che, poiché la RAGE sembra essere attiva solo durante i periodi di stress metabolico invece che durante le funzioni quotidiane, eradicarlo non creerà problemi.
Lo studio è, invero, interessante, ma la ricerca è davvero ai suoi stadi preliminari. L’obesità è un problema molto complesso e questi risultati potrebbero portare ad una semplificazione eccessiva. E’ possibile che la proteina RAGE abbia un ruolo nell’eccesso di peso. Ma non è probabilmente l’unico fattore nello sviluppo dell’obesità.
E’ improbabile l’esistenza di un “interruttore” o una singola cosa che possa risolvere questo complicato problema: non esiste una bacchetta magica per l’obesità. Sarebbe bello se ci fosse, ma molto probabilmente la RAGE è solo uno dei fattori che incidono sulla tendenza ad ingrassare.
Al momento, se si vuole dimagrire, è richiesto innanzitutto di cambiare stile di vita. Anche se si ha subito un intervento chirurgico per la perdita di peso. Il cambiamento più significativo viene dal mangiare meno calorie. L’esercizio fisico è un’abitudine sana, ma solo una piccola componente della perdita di peso.
Lo studio è stato pubblicato online il 16 luglio nella rivista Cell Reports. Il finanziamento dello stesso proviene dall’American Heart Association, dal US Public Health Service e dall’American Diabetes Association.
Link allo studio: “A Receptor of the Immunoglobulin Superfamily Regulates Adaptive Thermogenesis” 16 Luglio 2019