Ultimo aggiornamento: 24 Giugno 2022
A leggere la stampa generalista sembrerebbe che in quel di Stanford abbiano inventato una pillola in grado di simulare i processi metabolici indotti da dieta e allenamento e che sia prossima alla commercializzazione. Ma è vero? Ovviamente: NO.
Un passo indietro… perché dieta e allenamento fanno dimagrire?
In parole molto semplici, il dimagrimento è favorito dal cosiddetto deficit calorico. Ovvero: si assumono meno calorie di quante il corpo ne necessiti, costringendolo a bruciare i grassi per costituire sostanze glucidiche (gluconeogenesi) atte alla sopravvivenza. Per creare il deficit calorico si può optare per una o entrambe le strade, la dieta e l’esercizio fisico, che aumenta il fabbisogno calorico e ha un impatto sia ormonale sia sul metabolismo del soggetto.
Dimagrire (che significa aumentare la massa magra a scapito di quella grassa e non, semplicemente, perdere peso) comporta quindi scelte spesso radicali e, spesso, inizialmente traumatiche sia a livello di alimentazione che di allenamento.
Scelte “Radicali e Traumatiche”? Ma meglio una pillola, no?
Secondo la Gazzetta dello Sport ci siamo quasi. Ma tipo che potete sfondarvi di pizzette e stracciare la tessera della palestra anche subito:
Ma la realtà è ben diversa… sorry!
Va riconosciuto alla Gazzetta il merito di essere l’unica testata che ha citato correttamente e linkato il paper scientifico che suscita così tanto ottimismo. In un mondo ideale dovrebbero farlo tutti, invece è sempre più raro.
Lo studio: “An exercise-inducible metabolite that suppresses feeding and obesity” è stato pubblicato il 15 Giugno 2022 sulla rivista Nature.
Il presupposto della ricerca è semplice: l’esercizio fisico promuove il dimagrimento e previene patologie a carico del sistema cardiocircolatorio, nonché obesità e il diabete tipo 2. Tuttavia, non è chiaro quale sia il meccanismo a livello cellulare, quel rapporto causa-effetto tra lo sport e il miglioramento della forma fisica.
I ricercatori si sono focalizzati sulla molecola N-lactoyl-phenylalanine (Lac-Phe), prodotta dalla biosintesi di lattato e fenilalanina. In studi su animali (topi) la somministrazione di Lac-Phe ha prodotto una significativa perdita di appetito senza però incidere su energia e capacità di movimento.
Inoltre, prelevando campioni di sangue di cavalli da corsa post-gara e da esseri umani post work-out si è osservato un aumento della molecola Lac-Phe.
Nell’intervista “‘Anti-hunger’ molecule forms after exercise, scientists discover” (Università di Stanford), che è stata pubblicata lo stesso giorno dello studio, uno dei ricercatori, Jonathan Long , risponde, specificatamente alla domanda: siamo prossimi alla disponibilità di una pillola miracolosa anti-fame?
Does this finding hold promise for that ever-elusive diet pill? There’s potential — but don’t count on it just yet. The discovery does, however, open the door to new explorations of lac-phe-mimicking drugs as a treatment for metabolic diseases such as obesity. But there’s still a lot of work to be done before that could happen, Long said.
Il potenziale, quindi, c’è. Ma potrebbero volerci anche anni prima di aver disponibile sul mercato un farmaco a base di Lac-Phe (o che ne stimoli la produzione) a supporto delle terapie per patologie quali disfunzioni metaboliche e obesità. Il comportamento di una molecola endogena (prodotta dall’organismo) potrebbe essere diverso dalla stessa molecola somministrata dall’esterno (esogena).