Il 24 Agosto 2019 è stato pubblicato sul Gastroenterology la nuova ricerca: “Red Wine Consumption Associated With Increased Gut Microbiota α-diversity in 3 Independent Cohorts”.
L’obiettivo dei ricercatori era quello di comprovare i possibili benefici del vino rosso, consumato in maniera consapevole e moderatamente, sull’intestino.
Il potenziale terapeutico del vino rosso è da tempo oggetto di passaparola, dalle teorie popolari sugli effetti positivi sul cuore, alle teorie meno conosciute che lo valorizzano per gli effetti positivi sulla salute orale e contro i sintomi della depressione e per proteggere gli astronauti dalla perdita di massa ossea e muscolare.
In questo studio, incentrato sulle specie batteriche presenti nell’intestino, il raffronto è avvenuto tra chi beveva vino rosso e chi beveva altri tipi di alcool, tra cui sidro e vino bianco.
Gli effetti del vino rosso sul microbiota intestinale
Al termine dello studio, è stato appurato che i consumatori di vino rosso avevano…
- maggiore diversità di specie batteriche nell’intestino (indicatrice di buona salute dell’intestino);
- tassi più bassi di obesità;
- livelli più bassi di colesterolo;
… rispetto ai bevitori di altri alcolici.
I ricercatori hanno confermato questi risultati su tre diverse coorti con sede nel Regno Unito, nei Paesi Bassi e negli Stati Uniti.
Il professor Tim Spector, del King’s College di Londra, ha dichiarato in merito:
Questo è uno dei più grandi studi di sempre per esplorare gli effetti del vino rosso nell’intestino di quasi 3.000 persone in tre diversi paesi e fornisce approfondimenti sul fatto che gli alti livelli di polifenoli nella buccia dell’uva potrebbero essere responsabili di molti dibattuti benefici sulla salute, sempre se consumato con moderazione.
I dati sono stati esaminati confrontando 916 gemelle di sesso femminile e tenendo conto delle seguenti disomogeneità, come:
- peso
- età
- dieta
- condizioni socio-economiche.
Al termine del raffronto, i ricercatori hanno potuto ugualmente constatare l’associazione tra la maggior diversità batterica nell’intestino e il consumo di vino rosso.
Il ruolo dei polifenoli e la moderazione come riferimento indicativo
Il professor Tim Spector ha suggerito che i polifenoli potrebbero essere i responsabili dei benefici del vino rosso.
Presenti sia nella frutta, sia nella verdura, i polifenoli vengono associati a benefici antiossidanti.
Sebbene abbiamo osservato un’associazione tra il consumo di vino rosso e la diversità del microbiota intestinale, bere vino rosso raramente, come una volta ogni 2 settimane, sembra essere sufficiente per osservare un effetto.
Se oggi si deve scegliere una bevanda alcolica, il vino rosso è quello da preferire in quanto sembra potenzialmente esercitare un effetto benefico sui microbi intestinali, che a loro volta possono anche aiutare sul mantenimento del peso forma e prevenire il rischio di malattie cardiache.
Il Prof. Tim Spector ha poi concluso:
Tuttavia, è consigliabile comunque consumare alcolici con moderazione.
Va anche ricordato in merito che nel 2012 il Nutrient Data Laboratory (NDL) dell’USDA ha rimosso la banca dati ORAC USDA a causa del fatto che i dati di letteratura che indicano la capacità antiossidante di specifici composti bioattivi, compresi i polifenoli, non può essere tradotta come beneficio sulla salute umana.
Negli anni è stato attribuito un ruolo nella prevenzione o nel miglioramento di varie malattie croniche come il cancro, la malattia vascolare coronarica, l’Alzheimer e il diabete a numerosi composti bioattivi contenuti negli alimenti.
Nonostante ciò, le vie metaboliche associate non sono completamente comprese e possono esserne responsabili meccanismi non antiossidanti, non ancora definiti.