La caffeina può fungere da compensazione delle conseguenze negative di una dieta atta ad indurre l’obesità. La premessa è d’obbligo: lo studio che presentiamo in questo articolo è stato condotto su animali. Secondo i ricercatori dell’Università dell’Illinois, tuttavia, i risultati potrebbero plausibilmente applicarsi anche agli umani, anche se la validità effettiva della scoperta, ovvero che la caffeina può controllare l’aumento di peso, necessita di ulteriori studi.
La caffeina potrebbe contrastare un certo aumento di peso derivante da una dieta ricca di grassi e zuccheri.
Gli scienziati dell’Università dell’Illinois a Urbana-Champaign hanno alimentato i ratti con una dieta ricca di grassi e zuccheri per 28 giorni. Hanno quindi somministrato ad alcuni dei roditori la caffeina estratta da tè di Mate e ad altri hanno somministrato tè decaffeinato di Mate.
I ratti che hanno consumato l’estratto di caffeina hanno subito un aumento del 16% in meno di peso e il 22% in meno di grasso corporeo rispetto al gruppo di ratti cui era stato dato mate decaffeinato.
Gli effetti anti-obesità erano simili nei ratti che avevano consumato caffeina sintetica o caffeina estratta dal caffè.
Lo studio: “Caffeine, but not other phytochemicals, in mate tea (Ilex paraguariensis St. Hilaire) attenuates high-fat-high-sucrose-diet-driven lipogenesis and body fat accumulation” è stato pubblicato su Journal of Functional Foods nel volume di Gennaio 2020.
Cosa è stato scoperto
Attraverso l’esame di colture cellulari, gli scienziati hanno scoperto che la caffeina esercita i suoi effetti antiobesità alterando l’espressione di alcuni geni.
Le cellule adipose dei topi sono state esposte a tutti e tre i tipi di caffeina: sintetico, estratto di caffè ed estratto di mate: l’accumulo di lipidi nelle cellule adipose è diminuito del 20–41%, indipendentemente dal tipo di caffeina. L’esame di geni rilevanti per il metabolismo lipidico e l’obesità ha anche rivelato che la caffeina ne riduceva l’espressione.
La caffeina (di qualsiasi tipo) ha ridotto l’espressione di geni che codificano il fatty acid synthase (FASN), un enzima che aiuta a produrre acidi grassi a catena lunga e il lipoprotein lipase (LPL), un enzima con un ruolo chiave nella scomposizione dei trigliceridi.
I test su colture cellulari hanno rivelato che l’espressione di FASN è diminuita del 31–39% e che l’espressione di LPL è diminuita del 51–69%.
Nei ratti, il consumo di caffeina estratta dal mate ha ridotto l’espressione di FASN nei tessuti adiposi del 39% e nel fegato del 37%.
I ricercatori hanno scoperto che la riduzione dell’espressione di FASN e altri due geni nel fegato dei ratti ha ridotto la produzione di trigliceridi e colesterolo lipoproteico a bassa densità.
Secondo la Professoressa Elvira Gonzalez de Mejia, co-autrice del paper:
The results of this research could be scaled to humans to understand the roles of mate tea and caffeine as potential strategies to prevent overweight and obesity, as well as the subsequent metabolic disorders associated with these conditions.
I risultati di questa ricerca potrebbero essere applicati agli umani per capire il ruolo del tè mate e della caffeina come potenziale strategia per prevenire il sovrappeso e l’obesità, così come i conseguenti disordini metabolici associati a queste condizioni.