Ultimo aggiornamento: 24 Settembre 2019
Si stima che quasi 500mila italiani ogni anno tornano da viaggi e vacanze con un’infezione resistente.
A stabilirlo gli esperti del Gruppo Italiano per la Stewardship Antimicrobica (Gisa) in occasione del convegno Antimicrobial Stewardship Toscana che si tiene a Pisa il 12 giugno. Ad essere particolarmente a rischio sarebbero gli under 30 che viaggiano più spesso, più a lungo e in luoghi spesso inospitali, dove è più probabile esporsi a batteri resistenti e contrarre malattie.
Chi rientra da mete esotiche è attaccato da germi resistenti agli antibiotici nel 25% dei casi, soprattutto se hanno fra i 20 e 30 anni e si è recato in destinazioni a rischio.
Questi batteri resistenti infatti si trovano più facilmente durante vacanze in aree come Sudest Asiatico, Africa, Sudamerica e in tutte le nazioni a basso-medio reddito. Chi si riporta a casa germi di questo tipo costituisce un rischio per se stesso e per la sua comunità, perché aumenta la probabilità di sviluppare malattie come infezioni urinarie o respiratorie e potrebbe trasmettere i batteri a categorie più a rischio, come anziani e soggetti già debilitati.