Vedete? Mica ce l’abbiamo con Google così, per partito preso. Quando fa qualcosa di buono siamo i primi a riconoscerlo e a informarne il nostro affezionato pubblico. Il 6 Settembre 2019, con un comunicato stampa: “A new policy on advertising for speculative and experimental medical treatments” il motore di ricerca californiano annuncia una nuova politica in merito agli advertising che promuovono trattamenti che non hanno passato il vaglio della ricerca scientifica.
Cito dalla nota:
Today, we’re announcing a new Healthcare and medicines policy to prohibit advertising for unproven or experimental medical techniques such as most stem cell therapy, cellular (non-stem) therapy, and gene therapy. This new policy will prohibit ads selling treatments that have no established biomedical or scientific basis. The new policy also includes treatments that are rooted in basic scientific findings and preliminary clinical experience, but currently have insufficient formal clinical testing to justify widespread clinical use.
https://support.google.com/google-ads/answer/9475042
Oggi, annunciamo una nuova politica in merito (alla promozione di) cure mediche e medicine, atta a proibire la pubblicazione di annunci che promuovano tecniche mediche sperimentali o non provate, come ad esempio la maggior parte delle terapie a base di cellule staminali o terapie cellulari (non staminali, e terapie geniche. La nostra nuova politica proibirà gli annunci che vendono trattamenti che non hanno solide basi scientifiche o biomediche. La nuova politica include inoltre trattamenti che hanno sì, basi scientifiche e sperimentazioni cliniche preliminari, ma che non hanno ancora una formale sperimentazione clinica sufficiente a giustificarne un utilizzo medico diffuso.
trad. Virtua Salute
Come riporta il Washington Post, in America (presumo Google.com, lingua En-US) si sono già avuti i primi ban, a danno di cliniche che vendevano terapie “miracolose” a base di staminali per la cura di praticamente tutto, dall’Alzheimer, al Cancro, dalla Sclerosi Multipla alla micosi dell’alluce sinistro.
In Italia il fenomeno è meno evidente e socialmente impattante – anche perché ci pensa già il Parlamento a promuovere qualsiasi corbelleria prometta di curare la qualunque, ma prima che giunga anche qui da noi la moda di pubblicizzare cure miracolose acchiappagonzi, è rassicurante apprendere che, almeno su Google, non troverà spazio. Neanche pagando.