Nonostante i vari provvedimenti ministeriali e le diffuse campagne di sensibilizzazione contro il dilagante consumo di tabacco di sigarette, i numeri dell’abitudine al fumo sono ancora molto alti. Si pensi come si valuti come circa un miliardo il numero dei fumatori nel Mondo, con un consumo medio a persona di 1.600 sigarette/anno (circa 4,4/die). Questo nonostante che il Fumo (sia quello attivo che quello passivo) sia stato riconosciuto come sicura sostanza cancerogena, addirittura in grado di provocare ben 150 mutazioni genetiche nei consumatori di almeno 20 sigarette/die in un anno.
Ma i danni da fumo non si limitano a provocare patologie oncologiche, respiratorie, cardiologiche e vascolari, bensì anche a favorire le malattie auto-immuni (soprattutto artrite reumatoide), specie nel sesso femminile, oltre che modificare l’effetto dei farmaci tramite una interferenza farmacologica con le oltre 4.000 sostanze presenti nel fumo di sigarette.
Gli ultimi dati sul consumo di fumo di sigarette sono stati pubblicati recentemente dall’Organizzazione Mondiale della Sanità in un apposito Report, che riporta anche e soprattutto i dati in proiezioni per i prossimi 5 anni, Report che ci conferma come a causa di patologie correlate al fumo muoiano in tutto il Mondo circa 8 milioni di persone, ma tali proiezioni lasciano aperte molte speranze, soprattutto in termini epidemiologici. Nei prossimi 5 anni sarebbe, infatti, prevista una riduzione del numero dei consumatori, specie nei Maschi, pur rimanendo sicuramente aperti problemi quali una auspicabile ma ancora difficoltosa riduzione nel sesso femminile (che ha presentato una vera e propria esplosione negli ultimi decenni) ed il sempre più precoce utilizzo del fumo nei più giovani.