Ultimo aggiornamento: 22 Febbraio 2022
“Il Covid causa problemi di erezione“, titola il Corriere dello Sport [nota e autorevole rivista di divulgazione medico scientifica 😀 – N.d.R.], citando, ma OVVIAMENTE non linkando, uno studio di Nature che attesterebbe le patologie derivanti da infezione da SARS-CoV-2 come fattore di rischio per l’impotenza maschile. Ma è vero? Ma no, dai… leggiamo bene lo studio.
Lo studio lo citiamo noi, come sempre: “Tip of the iceberg: erectile dysfunction and COVID-19” (Nature, 12 Febbraio 2022).
Che si dice in un questo articolo scientifico pubblicato su Nature -in realtà una “revisione narrativa” di studi precedenti?.
Nello studio, i ricercatori evidenziano come:
- Il COVID, statisticamente parlando, ha colpito più gli uomini che le donne;
- Il meccanismo di ingresso e sviluppo del virus all’interno del corpo potrebbe avere come complici, nelle forme più gravi della malattia, gli androgeni;
- Gli uomini che hanno sviluppato una forma molto grave di COVID -tanto da richiedere ospedalizzazione e/o terapia intensiva- hanno manifestato successivamente problemi nella sfera sessuale;
- Da studi precedenti, consultati dagli autori dell’articolo di Nature, vengono ipotizzati tre possibili sospettati: disfunzione dell’endotelio, danni diretti ai testicoli causati dalla malattia, fattori psicologici associati a lockdown e isolamento.
Gli studi citati nella revisione, tra cui: “Severely low testosterone in males with COVID-19: A case-control study” (Andrology, 9 Luglio 2021) sembrerebbero corroborare l’associazione diretta, ovvero una causa-effetto certa, tra il contrarre il COVID-19 e la disfunzione erettile, o quantomeno un forte abbassamento dei livelli di testosterone.
Tuttavia, nessuno studio esaminato può vantare campioni statisticamente significativi (es: quello sopra menzionato ha confrontato 286 pazienti ospedalizzati con 281 pazienti sani, ma di cui non è fatta menzione di età e patologie preesistenti), ma soprattutto:
- La secrezione di testosterone, negli uomini, attiene a molteplici fattori anche psicologici, di alimentazione e motori –quanto testosterone può produrre un uomo immobilizzato e intubato a letto?
- Per quanto sia stato concretamente ipotizzato, non vi è ancora una certezza che gli androgeni abbiano un ruolo determinante nello sviluppo delle forme gravi di malattia da SARS-CoV-2: fosse così, non ci sarebbero donne che presentano la malattia anche in forme tali da richiedere ricovero ospedaliero.
- Altre patologie preesistenti, età e fattori psicologici, potrebbero avere un ruolo ben più determinante nello sviluppo di disfunzione erettile da parte dei pazienti ospedalizzati per COVID-19.
In conclusione
Sappiamo per certo che l’infezione da virus SARS-CoV-2 e il successivo sviluppo di una patologia ad essa connessa non è uno scherzo. Abbiamo già parlato di Long Covid e di come le conseguenze a lungo termine per i guariti da tale malattia possano perdurare anche per mesi. La disfunzione erettile entra a pieno titolo tra gli importanti strascichi che il COVID-19 potrebbe portare con sé. Ma delineare, ad oggi, un rapporto certo causa-effetto tra questa malattia e l’impotenza è puro, semplice, clickbaiting.