Il dimagrimento, lo si è ormai appreso da secoli, lo si ottiene attraverso deficit calorico e/o attività fisica. Ci siamo? Ci siamo. E’ una “Legge” che nessuno potrebbe mai contestare. Vi stupirà invece sapere che l’esatto meccanismo mette in moto il processo di dimagrimento è ancora ignoto. Un nuovo studio -su topi- prova a far luce su questo mistero.
Posto che le basi della perdita di peso sono ormai patrimonio culturale dell’umanità (dal profano al neurochirurgo Premio Nobel), in pochi sanno, ad esempio, che il tessuto adiposo, oltre ad essere discretamente vascolarizzato, è anche ricco di nervi. I quali, con buone probabilità, sono la scintilla che fa iniziare il processo di conversione del grasso in energia.
Lo studio: “A leptin–BDNF pathway regulating sympathetic innervation of adipose tissue“, pubblicato su Nature il 22 Luglio 2020 e tenutosi presso la Rockefeller University, prova con l’ausilio di topi ad indagare sui meccanismi con cui questo “sistema nervoso” insito nel tessuto adiposo viene regolato.
In particolare, è stata esaminata la Leptina, un ormone che contribuisce al corretto sistema di comunicazione tra massa grassa e cervello, ad esempio regolando l’appetito (la leptina è l'”ormone della sazietà”) e aumentando il bisogno energetico al fine di mantenere il peso corporeo.
Studi precedenti avevano dimostrato che i topi a cui, artificialmente, viene inibita la secrezione di Leptina, ingrassano più velocemente dei topi con una produzione normale di questo ormone. Infatti, l’integrazione (esterna) di Leptina attivava i processi di riduzione dell’appetito e un maggiore desiderio di movimento da parte dei topi. E, a lungo termine, il grasso “bianco” (non il grasso bruno) veniva trasformato in energia in modo più efficiente.
L’esperimento
Utilizzando una tecnica di imaging sviluppata dal laboratorio di Paul Cohen della Rockefeller University per visualizzare i nervi all’interno del tessuto adiposo bianco, i ricercatori hanno isolato gli effetti della leptina sui neuroni incorporati nel grasso fino alla regione dell’ipotalamo del cervello.
Da qui, hanno decodificato il messaggio di promozione della crescita della leptina che viaggia attraverso il midollo spinale verso i neuroni incorporati nel grasso. Attraverso questo percorso, il grasso sembra dire al cervello quanta innervazione ha bisogno per funzionare correttamente.
Essendo uno studio su animali, sono necessarie ulteriori e future ricerche su umani, che analizzino il ruolo di questo percorso nell’obesità e che probabilmente forniranno gli strumenti per un nuovo approccio terapeutico a questa patologia. La maggior parte delle persone obese produce alti livelli di leptina e mostra una risposta ridotta alle iniezioni di ormoni, suggerendo una certa resistenza del loro cervello a questo ormone. L’idea, quindi, è di trovare metodi per bypassare la resistenza alla leptina dei pazienti affetti da obesità grave.