Abbiamo riunito in un solo articolo i risultati di due studi recenti, volti a sviluppare tecnologie e esami clinici per la diagnosi precoce, e non invasiva, di due precisi tumori: quello al cervello e quello alla tiroide.
1. Un nuovo esame del sangue può riconoscere il tumore al cervello con una precisione dell’87%
Il team di ricerca autore del paper: “Development of high-throughput ATR-FTIR technology for rapid triage of brain cancer” (Nature Communication, 8 Ottobre 2019), ha utilizzato una tecnica denominata ATR-FTIR basata sulla Spettrofotometria infrarossa in riflettanza totale attenuata e la ha abbinata ad algoritmi di machine learning per isolare i profili chimici del sangue tipici del tumore al cervello. I dati di partenza per istruire gli algoritmi sono stati prelevati da una coorte di 724 persone.
Si è quindi testato l’algoritmo per prevedere i casi di cancro al cervello in un campione di 104 partecipanti. Di questi, 12 persone avevano il cancro, tra cui quattro casi di glioblastoma, ques’ultima una delle forme più aggressive di tumore al cervello.
I risultati hanno rivelato una sensibilità dell’83,3% e una specificità dell’87% per l’esame del sangue.
Tecnologia promettente, quindi, per la diagnosi di un tumore tra i più difficili da identificare precocemente, in quanto non presenta sintomi tipici. Costituisce l’1,6% dei casi di tumore in Italia.
Lo studio qui presentato è stato condotto presso l’Università di Strathclyde a Glasgow, Regno Unito.
2. Uno studio pilota per lo sviluppo di un test che potrebbe ridurre la necessità di diagnosi invasive per il tumore alla tiroide
Un nuovo test che identifica un‘impronta molecolare nelle agobiopsie potrebbe aiutare a migliorare la diagnosi del cancro alla tiroide e ridurre gli interventi chirurgici non necessari, secondo una nuova ricerca.
Il paper: “Preoperative metabolic classification of thyroid nodules using mass spectrometry imaging of fine-needle aspiration biopsies” (PNAS, 7 Ottobre 2019) descrive un nuovo test del carcinoma tiroideo che potrebbe prevenire procedure invasive non necessarie.
I risultati hanno mostrato che il nuovo metodo è più veloce e circa i due terzi più accurato di quelli su cui i medici attualmente fanno affidamento per diagnosticare il cancro alla tiroide.
Il problema che hanno cercato di risolvere i ricercatori.
Per diagnosticare il cancro alla tiroide, i medici di solito eseguono una procedura di biopsia attraverso aspirazione con un ago per rimuovere parte del tessuto tiroideo. Un anatomopatologo esamina quindi i campioni di biopsia per vedere se il tessuto è canceroso. Tuttavia, a causa delle limitazioni degli attuali strumenti di analisi dei tessuti, a volte sono necessarie anche cinque aspirazioni, e la diagnosi può comunque non essere certa.
Quando le agobiopsie sono inconcludenti, i medici prescrivono test genetici, ma anche questi possono restituire risultati falsi positivi, ovvero indicare presenza di cancro alla tiroide senza che questo sia realmente presente. Per sicurezza, i medici spesso suggeriscono al paziente la rimozione parziale o totale della tiroide.
La nuova procedura, potrebbe ridurre il numero delle aspirazioni, restituire minor numero di falsi positivi e evitare sia ulteriori biopsie che rimozioni totali o parziali della tiroide quando non necessarie.
I ricercatori hanno quindi testato l’accuratezza del nuovo modello (che cerca una sorta di impronta digitale del tumore) in uno studio pilota che ha coinvolto 68 persone sottoposte a test di agobiopsia. Quasi un terzo di queste persone aveva ricevuto risultati inconcludenti.
I risultati hanno rivelato che il nuovo test ha prodotto risultati “falsi positivi” solo in circa 1 caso su 10. Un test con questo livello di accuratezza avrebbe potuto impedire a 17 partecipanti allo studio di sottoporsi a interventi chirurgici non necessari.
Il team sta già preparando una sperimentazione di 2 anni per convalidare i risultati delle agobiopsie di circa 1.000 persone in Australia, Brasile e Stati Uniti.