Ultimo aggiornamento: 20 Gennaio 2020
Un nuovo studio mostra che i vasi sanguigni, incluse le arterie grandi e piccole, invecchiano molto più velocemente nelle donne che negli uomini.
Questo tipo di conclusione è assolutamente inedita e, se usata propriamente, potrebbe avere del rivoluzionario.
Il paper, pubblicato sulla rivista JAMA Cardiology nel gennaio 2020, sarà uno strumento utile nelle mani dei cardiologi per differenziare donne e uomini in merito ai rischi di sviluppo di malattie cardiovascolari, dal punto di vista dell’età e delle modalità.
La tesi finora accettata era che le donne e gli uomini condividessero lo stesso tipo di rischio di insorgenza di malattie cardiovascolari e che l’unica, reale, differenza fosse che, statisticamente, negli uomini si presentano prima; dalla mezza età in avanti, tuttavia, le donne hanno le stesse probabilità. Tuttavia, come afferma la ricercatrice Susan Cheng, co autrice dello studio, la ricerca non solo ha confermato che le donne hanno biologia e fisiologia diverse rispetto alla loro controparte maschile, ma spiega anche perché le donne possono essere più suscettibili allo sviluppo di alcuni tipi di malattie cardiovascolari e in diversi momenti della loro vita.
L’attuale studio è stato finalizzato a scoprire come le misurazioni periodiche della pressione arteriosa variano tra uomini e donne per un lungo periodo di tempo, dalla misurazione al basale.
I ricercatori hanno esaminato i dati di diverse comunità raccolte da diversi siti in tutto il paese. Ciò ha incluso le misurazioni della pressione sanguigna per maschi e femmine che sono state analizzate separatamente, poiché è un indicatore importante del rischio di malattie cardiovascolari. A disposizione, quindi, quasi 145.000 letture su un periodo di oltre 43 anni, per un totale di oltre 33.000 pazienti. L’età dei partecipanti esaminati varia dai 5 ai 98 anni.
Le misure esaminate includono l’età, la pressione arteriosa sistolica, la pressione diastolica, la pressione arteriosa media e la pressione del polso.
Il rischio di infarto, insufficienza cardiaca o ictus si basa in genere sulla presenza di ipertensione. Sulla base di questa premessa, i ricercatori hanno analizzato questi dati alla ricerca di eventuali schemi che indichino l’inizio di un aumento della pressione sanguigna e qualsiasi causa sottostante. Hanno anche confrontato gruppi di donne con caratteristiche diverse tra loro e gruppi di uomini tra loro, piuttosto che seguire la via tradizionale di confrontare le osservazioni negli uomini con quelle fatte nelle donne.
Conclusioni
Questa analisi specifica sul sesso dei dati dei volontari analizzati mostra chiaramente che l’evoluzione dei vasi sanguigni funziona in modo abbastanza diverso negli uomini rispetto alle donne; questo vale sin dai primi anni di vita fino a tarda età. Questi cambiamenti iniziano già dalla terza decade di vita e continuano ad essere osservati anche successivamente, man mano che la donna invecchia. Il sistema cardiocircolatorio rappresenta le fondamenta del funzionamento del cuore e la ricerca pone le basi per una nuova consapevolezza della differenza delle donne rispetto agli uomini.
Gli scienziati hanno scoperto, ad esempio, che la pressione sanguigna aumenta molto prima nelle donne che negli uomini. L’aumento della pressione sanguigna nelle donne ha anche mostrato una pendenza molto più ripida rispetto agli uomini. Vista in prospettiva, l’ipertensione probabilmente peggiorerà molto più velocemente nelle donne che negli uomini.
Spiega Cheng:
Ciò significa che se definiamo la soglia dell’ipertensione esattamente allo stesso modo, una donna di 30 anni con ipertensione arteriosa è probabilmente a maggior rischio di malattie cardiovascolari rispetto a un uomo con ipertensione alla stessa età.
Susan Cheng, dallo studio
Non solo i cambiamenti dei vasi sanguigni si verificano prima, ma anche la velocità con cui aumentano è anche più rapida nelle donne.
Il vero focus di questo studio potrebbe essere la scoperta di variazioni distinte nel modello di ipertensione negli uomini e nelle donne, ma evidenzia anche la necessità di coinvolgere più donne nella ricerca e di cercare differenze legate al sesso nel modo in cui il cuore e il sistema vascolare operano sia in salute che in malattia, secondo la co-ricercatrice Christine Albert.
La ricercatrice afferma che dovrebbe essere di grande aiuto nel reindirizzare ricercatori e medici a guardare le donne e il loro stato cardiovascolare sotto una luce diversa. Riassumendo, commenta:
Questo studio è ancora un altro promemoria per i medici sul fatto che molti aspetti della nostra valutazione e terapia cardiovascolare devono essere adattati specificamente per le donne. I risultati degli studi condotti sugli uomini potrebbero non essere estrapolati direttamente alle donne.
Christine Albert.
Fonte: Sex Differences in Blood Pressure Trajectories Over the Life Course , Jama Cardiology 15 gennaio 2010