Ultimo aggiornamento: 16 Agosto 2020
“Un cretino e i tuoi soldi fanno presto ad andare d’accordo” è una delle più famose leggi di Murphy. Ed è essenzialmente il principio ispiratore del 110% dei call center che ti chiamano proponendoti ricchezza e prosperità attraverso il trading online o lo smercio di criptovalute. I creatori di 5G Bioshield devono aver pensato: “Ehi! Noi, coi soldi dei gonzi, vogliamo andare d’accordissimo!”.
Pretendere maggiore chiarezza scientifica sulla sicurezza del 5G è legittimo. Rifiutare il progresso tecnologico, più per partito preso che per fondate motivazioni è fondamentalmente un atteggiamento idiota.
Le (per carità, condivisibili!) preoccupazioni delle persone in vista di una diffusione massiccia della nuova tecnologia 5G, pur non supportate da alcuna definitiva evidenza scientifica, in moltissimi casi stanno evolvendosi in irrazionale e ingiustificata paranoia. Un soggetto in preda alla paura, si sa, mette più facilmente mano al portafogli. E per quanto sempre più esperti di marketing stiano ridimensionando il “fattore paura” come strategia di vendita, è innegabile che instillare preoccupazione per il futuro nel potenziale acquirente, se non il migliore, rimane comunque un efficace metodo per infinocchiargli la qualunque.
NOTE DI STUART DELTA (Project Manager Virtua Salute)
Il “fear-based marketing“, nonostante la denominazione, non è volto a instillare reale paura nell’acquirente. La paura è un sentimento primordiale, che può ispirare la fuga, non l’azione. Non che questa non interessi i pubblicitari, vedi le “Shock-Tacticts“, ma le tecniche fear-based più efficaci non devono provocare la classica reazione combatti o scappa nel proprio target di riferimento, bensì suscitare un sentimento di incompletezza, di non appartenenza, che metta in discussione l’immagine di sé del potenziale cliente. Il pay-off de L’Oreal: “Perché io valgo” ne è un esempio accademico. E’ un fattore psicologico: alimenta un incubo (“tu non vali un cazzo“), posizionati ben al di fuori di esso (“io valgo“), e tendi una mano al tuo target (“anche tu vali“): hai già vinto.
Lo dico subito: 5G Bioshield non serve a NULLA.
Venduto a carissimo prezzo: più di 300 euro!, promette, garantisce, spergiura, ma tipo credimi funziona davvero, di schermare il possessore dalle diaboliche onde elettromagnetiche del 5G.
Come scrivevo, la “paura” è un fattore potentissimo nel processo decisionale di un acquirente. Non come l’antichissimo pelo capace, secondo tradizione, di trainare più di un intero carro di buoi, certo, ma non meno efficace quando si tratta di metter mano ai propri risparmi.
Le sparate clamorose dei produttori di questo dispositivo sono riuscite ad influenzare persino un’istituzione, nello specifico il Consiglio Direttivo di Glastonbury (UK), che ne ha suggerito l’uso nel report: “5G-Report” [Update: oggi tale raccomandazione è stata rimossa dal report – N.d.A.], come ha documentato la BBC: “Glastonbury Council plays down link to ‘anti-5G’ device“.
Che cosa è 5G Bioshield
Scusate. Facciamocelo dire da loro, no?
Through a process of quantum oscillation the 5G BioShield USB Key balances and reharmonizes the disturbing frequencies arising from the electric fog induced by devices, such as laptops, cordless phones, wifi, tablets, etc.,
The 5G BioShield USB Key restores the coherence of the geometry of the atoms, which allows a perfect induction for life forces, by (re)creating a cardiac coherence, via plasmic support and interactivity.
Dal sito ufficiale
Attraverso un processo di oscillazione quantica, la chiave USB 5G BioShield bilancia e riarmonizza le frequenze di disturbo derivanti dalla nebbia elettrica indotta da dispositivi come laptop, telefoni cordless, wifi, tablet, ecc.,
Sto ancora ridendo…
La chiave USB 5G BioShield ripristina la coerenza della geometria degli atomi, che consente una perfetta induzione per le forze vitali, (ri) creando una coerenza cardiaca, tramite supporto plasmico e interattività.
Non che non ci fidiamo eh? Ma sarebbe interessante aprirla e vedere che c’è dentro. Non per altro, ma perché la meccanica quantistica ci affascina sempre un po’…
Fortuna che ci hanno pensato i ragazzi di PenTestPartners.com, che si sono assicurati un preziosissimo 5G Bioshield e lo hanno letteralmente fatto a pezzi tentandone un’improbabile ingegneria inversa.
Reverse Engineering a 5g ‘Bioshield’ (dal sito PenTestPartners)
Innanzitutto indichiamo la fonte di quanto segue: https://www.pentestpartners.com/security-blog/reverse-engineering-a-5g-bioshield/
In our opinion the 5G Bioshield is nothing more than a £5 USB key with a sticker on it. Whether or not the sticker provides £300 pounds worth of quantum holographic catalyzer technology we’ll leave you to decide.
We do not believe this product should be promoted by publicly-funded bodies until a full, independent, peer-reviewed scientific study has been undertaken on its effectiveness. We think trading standards bodies should investigate this product.
Dal reverse engineering di PenTestPartners.
Secondo la nostra opinione, 5G Bioshield non è altro che una chiavetta USB da 5 pound [meno di 10 euro – N.d.A.] con un adesivo appiccicato sopra. Che in questo adesivo sia racchiusa la tecnologia catalizzatrice quantistica olografica da 300 pound lo lasciamo decidere a voi.
Traduzione mia.
Non crediamo che questo prodotto debba essere promosso da istituzioni pubbliche finché la sua efficacia non sarà comprovata da studi scientifici indipendenti e peer-reviewed. Crediamo che gli organi competenti che vigilano sul commercio debbano indagare su questo prodotto.
Aggiornamento 2 Agosto 2020: il sito ufficiale è anche in italiano (tradotto automaticamente)
E, dal punto di vista linguistico, ci viene anche meglio, dai!
Scopriamo uno dei due creatori di 5G Bioshield, il Dottor Ilija Lakicevic, che ha anche un sito personale “ufficiale”: https://teslastyle101.com/ (nel quale dichiara di essere… DIO!)
Dal suo sito personale, come suol dirsi, se la canta e se la suona allegramente. Vanta collaborazione con il Max Planck Society (all’interno del sito non vi sono, tuttavia, riferimenti né al suo nome né al suo lavoro) e una folta lista di paper scientifici pubblicati a suo nome. Ottimo! Peccato che abbia pubblicato solo ed esclusivamente sull’International Journal of Science and Research (IJSR) – RIVISTA SCIENTIFICA PREDATORIA, secondo la lista presente qui.
In conclusione
Sempre più fonti (es: Paolo Attivissimo, storico debunker della scena Italiana) tendono a tranquillizzare sui “pericoli” del 5G, le cui basi tecnologiche potrebbero persino essere meno (potenzialmente) impattanti sulla salute di 4G e 3G.
Ma non è questo il punto: il dubbio è se un gingillo venduto a caro prezzo (oltre 300 EURO!) sia in grado di proteggere dalle pericolose radiazioni di 5G e dei dispositivi elettronici da cui siamo ormai circondati h24.
Forse sì, forse no. Il reverse engineering fatto da Pen Test Partners dimostra che il 5G Bioshield altro non è che una normalissima penna USB, del costo industriale di meno di 5 euro, a cui è stato appiccicato un adesivo.
Se ritenete che tenere in tasca uno stick USB da 128 Gb di memoria possa proteggervi, accomodatevi. Ma ricordate che da Media World (e similari) ormai ve le tirano dietro a 10 euro.
A me sembra sinceramente una burla.
Deliberatamente organizzata e commercializzata proprio per acchiappare gonzi.
Al di là della solita fisica quantistica citata a membro di segugio, il prezzo ESAGERATO fa un po’ spoiler degli intenti umoristici della 5G Bioshield… 😀
@manuele
Ma neanche io penso siano realmente convinti di ciò che vendono…
Basta farsi un giro sulla pagina personale di uno dei due creatori, quello che si crede di essere “DIO”, per pensar sia una burla (a caro prezzo però!) davvero ben architettata.
Pavel (Virtua Salute)