Il 21 Grams Experiment è uno studio scientifico condotto e pubblicato nel 1907 da Duncan MacDougall, un medico del Massachusetts. MacDougall ipotizzò che le anime avessero peso fisico e tentò di misurare la massa persa da un essere umano quando l’anima lascia il corpo. Per dimostrare la sua tesi, valutò il cambiamento di massa di sei pazienti al momento della morte. Uno dei sei soggetti aveva perso tre quarti di oncia (21,3 grammi).
Le critiche allo studio arrivarono puntuali…
Pubblicato lo studio (che, per come fu condotto, oggi non troverebbe mai spazio su una rivista peer-reviewed) la comunità scientifica criticò, giustamente, quanto segue:
- Il numero esiguo di osservazioni. Solo 6 pazienti in punto di morte furono misurati
- Un solo risultato, su sei, confermava la perdita di 21.3 grammi
- Il metodo utilizzato, ovvero non era documentato “come” un paziente venisse dichiarato morto.
Si trattava quindi di un classico caso di Selective Reporting, in cui il ricercatore ignora o scarta tutti i risultati che non confortano la sua tesi, e enfatizza quelli che invece la confermano.
… eppure i 21 grammi come peso dell’anima sono rimasti nell’immaginario collettivo
E hanno ispirato film come “21 Grams” di Iñárritu e “Shisha no teikoku“, nonché numerose opere letterarie e canzoni.
Anche Fedez (il 50% dei Ferragnez) ha scritto qualcosa in proposito: