Da un punto di vista strettamente nutrizionale, non esiste alcun superfood. Il termine è stato coniato a scopo di marketing per influenzare le tendenze alimentari e vendere prodotti.
L’industria alimentare, in genere, conferisce arbitrariamente l’etichetta “superfood” sugli alimenti ricchi di nutrienti con presunta capacità di influenzare positivamente la salute.
Sebbene molti alimenti possano essere descritti come super, è importante capire che non esiste un singolo alimento che detenga la chiave per una buona salute o per la prevenzione delle malattie. Ma dal momento che il termine superfood sembra essere ormai entrato a far parte dell’immaginario (e dell’aspettativa alimentare) collettivo, potrebbe valere la pena dare un’occhiata più da vicino ad alcune opzioni salutari.
Nella categoria superfood rientrano le varie bacche, come le bacche di Goji, le fragole, i mirtilli ecc nonché il tè verde e le uova (ebbene sì). Ma ai fini dell’articolo selezioneremo un alimento che non solo, dal punto di vista nutrizionale, è ricco di sostanze volte al miglioramento della salute, ma che dal punto di vista scientifico più volte ricorre in ricerche e paper.
Suspence….
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Verdura foglia scura (DGLV : Dark Green Leaf Vegetable)
Un’ottima fonte di sostanze nutritive tra cui acido folico, zinco, calcio, ferro, magnesio, vitamina C e fibre alimentari.
Parte di ciò che rende i DGLV così straordinari è il loro potenziale di ridurre il rischio di malattie croniche, incluse le malattie cardiache e il diabete di tipo 2.
Inoltre contengono alti livelli di sostanze anti-infiammatorie note come carotenoidi, che possono proteggere contro alcuni tipi di cancro.
Alcuni DGLV noti sono:
cavolo
bietola
Cavolo verde
Cime di rapa
Spinaci
Alcuni DGLV hanno un sapore amaro e non tutti li apprezzano. Puoi diventare creativo includendoli nelle tue zuppe preferite, insalate, frullati, stir-fries e curry.
In conclusione
Le verdure a foglia verde scuro sono piene di fibre e sostanze nutritive che possono essere utili per prevenire alcune malattie croniche.
Fonti:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29751617
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26816602