Secondo un nuovo studio. i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica CELL, mangiare cibi fermentati ha aumentato la diversità del microbiota intestinale dei partecipanti e ridotto i biomarker dell’infiammazione. La ricerca pone le basi per ulteriori ricerche per esplorare in modo più approfondito come la dieta possa influenzare positivamente il microbiota di una persona.
TL;DR
Il microbiota intestinale è associato alla salute generale e la dieta può alterarne il bilanciamento. In un recente studio preliminare su piccola scala, i ricercatori hanno confrontato gli effetti di due diete sul microbiota intestinale: una dieta alimentare ricca di alimenti fermentati aumenta la diversità del microbiota intestinale e abbassa i (bio)marker di infiammazione.
In un articolo del 2018 pubblicato sulla rivista Nutrients, Marit K. Zinöcker, del Dipartimento di Nutrizione del Bjørknes University College di Oslo, Norvegia, e Inge A. Lindseth del Dipartimento di Scienze Cliniche dell’Università di Bergen, Norvegia, hanno concluso che il il cibo ultra-elaborato che predomina nella dieta occidentale altera il microbiota intestinale delle persone.
Di conseguenza, queste alterazioni promuovono l’infiammazione cronica, che è un fattore alla base di molte malattie croniche non trasmissibili. Partendo dal presupposto che la dieta possa influenzare il microbiota, i ricercatori erano interessati a determinare gli effetti di specifici interventi dietetici.
Lo studio: “Gut-microbiota-targeted diets modulate human immune status” pubblicato su Cell il 12 Luglio 2021, è volto a delineare una diretta associazione tra dieta e variazione del microbiota intestinale.
I ricercatori hanno testato due tipologie di dieta: una dieta a base di cibi fermentati e una dieta ricca di fibre. Sono stati scelti questi interventi perché ricerche precedenti avevano concluso che sia il cibo fermentato che le fibre promuovono cambiamenti positivi nel microbiota intestinale di una persona.
Lo studio ha coinvolto 36 partecipanti in buona salute, di cui il 73% erano donne e l’81% era bianco. I ricercatori hanno raccolto campioni di sangue e feci dai partecipanti per 3 settimane prima di procedere con i test.
Successivamente, hanno assegnato casualmente i partecipanti a una delle due diete. La prima dieta era ricca di cibi fermentati, come yogurt, kimchi e kombucha, mentre la seconda era ricca di fibre. I partecipanti hanno aumentato lentamente la loro assunzione di cibi fermentati o fibre, a seconda del loro gruppo, per 4 settimane. Successivamente, hanno seguito la dieta ricca di fibre o di cibi fermentati per altre 6 settimane.
Il gruppo dei cibi fermentati ha aumentato la loro assunzione da una media di 0,4 porzioni a 6 porzioni ogni giorno. Il gruppo ad alto contenuto di fibre ha aumentato la loro assunzione da 21,5 grammi (g) a 45,1 g ogni giorno.
Infine, i partecipanti hanno avuto 4 settimane durante le quali potevano continuare la dieta se lo avessero voluto. Durante ogni fase dello studio, i ricercatori hanno continuato a raccogliere campioni di sangue e feci.
I campioni di feci hanno permesso loro di identificare eventuali cambiamenti nel microbiota intestinale dei partecipanti, mentre i campioni di sangue hanno rivelato eventuali fluttuazioni nei principali marcatori biologici di infiammazione e salute generale.
Risultati dello studio
Dopo aver analizzato i dati, i ricercatori hanno scoperto che la diversità del microbiota intestinale dei partecipanti che seguivano la dieta a base di cibi fermentati era notevolmente aumentata.
Inoltre, i ricercatori hanno scoperto che per le persone che avevano seguito una dieta alimentare fermentata, 19 proteine infiammatorie diminuivano e quattro tipi di cellule immunitarie avevano una minore attivazione.
Per contro, i partecipanti che si erano sottoposti ad una dieta a base di fibre non avevano visto cambiamenti nella diversità del loro microbiota intestinale e nessuna diminuzione delle 19 proteine infiammatorie. I ricercatori hanno notato che i volontari del gruppo della dieta ricca di fibre avevano più carboidrati nei loro campioni di feci. Ciò suggerisce che i partecipanti non avevano i microbi intestinali giusti per abbattere completamente la fibra.
Lo studio è su piccola scala, non può ancora concludere definitivamente un rapporto causa-effetto tra cibi fermentati e miglioramento del microbiota intestinale, sono comunque necessari ulteriori studi per tracciare gli effetti di una dieta ricca di fibre per un periodo più lungo o che esaminino le positive alterzazioni del microbiota intestinale di una persona in relazione al tipo di dieta che segue.