Ultimo aggiornamento: 14 Maggio 2019
Rispondere a una domanda di questo tipo può nascondere delle insidie, è come se qualcuno chiedesse: “L’attività fisica fa male alla salute?“: certo che no sarebbe, e deve essere, la risposta a quest’ultima domanda, ma bisogna preventivamente considerare lo stato di salute e l’intensità dell’attività che si vuole svolgere.
Per il caffè è praticamente la stessa cosa; di suo la caffeina non è certo una sostanza pericolosa, la dose letale per l’uomo è di 10 grammi, pari a un centinaio di espressi bevuti contemporaneamente, però può avere delle controindicazioni in rapporto alle dosi assunte (intese come numero di tazzine) e al pregresso stato di salute.
La caffeina è un alcaloide di origine vegetale con la proprietà di indurre effetti farmacologici sugli organismi animali; la sua attività è leggermente psicoanalettica neurostimolante, cioè concorre ad aumentare la reattività mentale e fisica, riducendo contemporaneamente la percezione del senso di fatica.
E’ una sostanza ben tollerata dall’organismo, che si adatta molto bene a riceverne fino a 300 mg/die (3/4 tazzine), senza che il sistema neurovegetativo risenta di effetti negativi come tremori, palpitazioni e insonnia. La concentrazione di caffeina presente nella tazzina varia a seconda della modalità di preparazione; se non ci sono differenze sostanziali tra l’uso di caffè in capsule e moka tradizionale, ben maggiore è la concentrazione del principio attivo nella preparazione “alla napoletana”, dove la miscela rimane più tempo in infusione.
E’ ovvio a questo punto che l’assunzione di caffè, in un soggetto sano, può essere un valido aiuto nell’operatività quotidiana, soprattutto nello svolgimento di mansioni intellettive, di prestazioni lavorative, o di studio, condotte nelle ore notturne. Anche la guida può essere influenzata positivamente dall’assunzione di caffè, così come, studi approfonditi, hanno dimostrato che una tazzina di caffè può essere un ottimo coadiuvante della digestione, avendo la proprietà di stimolare la secrezione degli acidi presenti nello stomaco.