Ultimo aggiornamento: 14 Maggio 2019
Lo afferma Gino Strada, di Emergency durante la trasmissione “Carta Bianca”, su Rai 3 (12/02/2019). Ma è proprio così?
Il dato citato non è, in realtà, campato in aria. Ma è fuorviante, data l’origine dello stesso. Quegli 11 milioni di italiani vengono fuori da una ricerca Censis-RBM, due enti privati, presentata nel 2016 in cui effettivamente veniva stimato in 11 milioni il numero di italiani che aveva rinunciato ad una prestazione sanitaria per motivi economici.
Vale la pena sottolineare, tuttavia, che il campione target della ricerca è, citiamo testualmente:
[…] il dato considera tutti quei cittadini che abbiano rinunciato nel corso dell’anno ad almeno una prestazione sanitaria e comprende anche le cure odontoiatriche, le prestazioni socio-sanitarie e socio-assistenziali. Nel numero sono altresì ricompresi i cittadini che abbiano dovuto nell’anno rinunciare totalmente alle cure.
Un dato aggregato molto esteso, che tiene quindi conto anche di casistiche frequenti anche nelle classi meno disagiate, ad esempio rimandare prestazioni mediche differibili (es: l’ablazione del tartaro o il controllo dei nei) per aver più budget da spendere in vacanza o per l’acquisto di un TV nuovo.
Una diversa ricerca, condotta dall’ISTAT, fotografa una realtà meno tragica, stimando in 4 milioni la popolazione che ha dovuto differire prestazioni mediche per problemi economici.
Invitiamo, per maggiore approfondimento, alla lettura del Fact Checking completo da parte di AGI (Agenzia Giornalistica Italiana): Quanti sono gli Italiani così poveri che non possono curarsi?“