E’ una domanda che si pongono sempre più persone, tanto da diventare un evergreen di internet: le radiazioni emesse dal microonde, necessarie alla cottura dei cibi, sono dannose per gli esseri umani? E magari modificano i nutrienti degli alimenti sottoposti a cottura?
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Suddividiamo quindi l’articolo in diverse sezioni:
Nella prima parte vedremo come il microonde modifica le proprietà nutrizionali dei cibi (se le modifica, ovviamente).
Nella seconda parte vedremo come le onde emesse dal microonde interferiscono con la salute umana (se interferiscono, ovviamente).
Nella terza e nella quarta parte verranno dati consigli di utilizzo e, come appendice, tratteremo dei tanto temuti contenitori per microonde.
Iniziamo? Pronti via!
1. Microonde e proprietà nutrizionali dei cibi
Il legittimo dubbio che la modalità di cottura a microonde, sostanzialmente diversa dalle tradizionali, danneggi la composizione dei cibi è abbastanza comune, e ha interessato la Scienza che ha fatto qualche verifica.
Lo studio del 2007: “Effects of Microwave Cooking Conditions on Bioactive Compounds Present in Broccoli Inflorescences” ha verificato, cuocendo broccoli, che i sali minerali di questo vegetale erano stati preservati. La vitamina C, tuttavia, si era dissolta.
Nulla di strano, tuttavia. Tutti i tipi di cottura, anche la frittura, “uccidono” la vitamina C degli alimenti, essendo questa estremamente volatile in presenza di calore (è sensibile anche alla luce, ad esempio).
Un altro studio, nel 2009: “Influence of cooking methods on antioxidant activity of vegetables“, ha studiato la “sopravvivenza” degli antiossidanti in 20 diversi tipi di vegetali durante diversi tipi di cottura. And the winner is… la cottura a microonde, che consente la minor perdita di antiossidanti rispetto a cottura a pressione, bollitura o frittura.
Anche l’eventuale perdita di Omega 3 nel pesce è stata studiata, per la precisione nella ricerca: “Effects of cooking methods on the proximate composition and fatty acid composition of seabass“. Anche qui, diversi metodi di cottura messi a confronto: la frittura si è dimostrata più efficace del microonde nel preservare gli Omega 3. Tuttavia, la frittura, fisiologicamente, aggiunge grassi saturi e calorie al pesce, pertanto i ricercatori hanno concluso che le cotture più salutari sono al microonde e al forno tradizionale.
Un’altra burla (non dico bufala perché dai, non ci credo che qualcuno lo pensi veramente) che circola è la seguente: il microonde rende RADIOATTIVI i cibi.
L’idea è che le radiazioni emesse dal microonde trasformino i cibi sottoposti a cottura in pericolosi materiali radioattivi, tipo barre di plutonio.
La radiazione, in sé, è semplicemente un modo per definire l’emissione di energia. Siamo circondati quotidianamente da radiazioni: il sole, ad esempio, il terreno emette radiazioni, lo smartphone emette radiazioni, quando facciamo una radiografia siamo inondati da radiazioni.
Nello specifico le radiazioni emesse dal microonde sono del tipo non-ionizzante. Il ché significa che hanno energia sufficiente a spostare gli atomi all’interno di una molecola ma non abbastanza per rimuovere gli elettroni. Ovvero: può solo causare il movimento delle molecole nel cibo (che poi è il motivo per cui il cibo si scalda, in quanto attiva il movimento delle molecole dell’acqua). In altre parole, le radiazioni a microonde non possono alterare la struttura chimica degli alimenti.
Il microonde, come per tutti i tipi di cottura, causa la perdita di Vitamina C nei cibi. E’ però la tipologia di cottura che meglio preserva gli antiossidanti.
E no, non rende i cibi “radioattivi”.
2. Microonde e pericolosità per gli esseri umani.
Ok, diranno gli storici e più integralisti detrattori del microonde, ionizzanti o meno, sono radiazioni e rappresentano un sicuro rischio per la salute dell’uomo!
Assolutamente sì, rispondiamo noi. L’uomo è fatto per il 65% di acqua, non deve essere piacevole sentire una gran quantità di molecole del proprio corpo iniziare a muoversi a grande velocità.
Ma all’integralista sopra menzionato va anche posta una domanda, che è cruciale: quante volte nella vita capita di ritrovarsi bloccati DENTRO un microonde acceso?
Non sono un’esperta di anatomia, ma non credo che nel mondo esista un essere umano in grado di: 1) introdursi completamente all’interno di un microonde 2) chiudere lo sportello 3) azionare il dispositivo e iniziare la cottura.
Si scherza, chiaramente. Il timore dei “teorici del complotto del microonde” è che le pericolose radiazioni non rimangano confinate nell’apparecchio ma fuoriescano e penetrino nei tessuti umani, modificando il DNA e causando il cancro.
Ovviamente questo non è possibile, se il dispositivo è integro e perfettamente funzionante. E a tal proposito a fine articolo scriverò una serie di raccomandazioni per un utilizzo in sicurezza del forno a microonde.
Resta però il fatto che il forno a microonde è un apparecchio elettrico, e come tale emette radiazioni elettromagnetiche. Sono queste a togliere il sonno agli hater?
Studi su animali hanno escluso questa possibilità. Ad esempio, nel 2010, lo studio: “Effects of low level microwave radiation on carcinogenesis in Swiss Albino mice” concluse che no, le radiazioni del microonde non causavano il cancro. Per lo meno, non sui topi albini.
In mancanza di trial specifici condotti su umani (per ovvi motivi!), nel 1997 Peter Valberg fece una revisione di studi epidemiologici disponibili al tempo cercando un’associazione tra esposizione alle radiazioni elettromagnetiche dei dispositivi elettronici e insorgenza di tumori. La conclusione dello studio, “Radio frequency radiation (RFR): the nature of exposure and carcinogenic potential” è che, essenzialmente, questo tipo di radiazione non causa il cancro.
Ulteriori rassicurazioni provengono dall’American Cancer Society nell’articolo: “Radiofrequency (RF) Radiation“
Chi ha paura del microonde è liberissimo di non crederci, per carità. Ma a questo punto, per coerenza, dovrebbe cestinare pc, notebook, tablet, smartphone, condizionatore, televisore, radio, lettore mp3 ecc. ecc.
A meno di infilarcisi dentro e accenderlo, il microonde non nuoce all’essere umano e non causa tumori. Le radiazioni emesse da un forno a microonde in funzione non sono superiori a quelle emesse da un qualsiasi dispositivo elettronico (anche in stand by).
Consigli per un uso in totale sicurezza del microonde
Premesso che i timori per l’impatto su alimenti ed esseri umani del microonde sono largamente infondati, questo tipo di forno necessita comunque di alcune cautele per essere usato in piena sicurezza.
1. Usatelo solo se tutte le sue parti interne ed esterne sono integre.
I forni a microonde sono schermati in modo che le onde non fuoriescano mentre è in funzione, inoltre sono dotati di un meccanismo di sicurezza tale per cui se si apre lo sportello cessa immediatamente di funzionare (e al tempo stesso, non inizia a funzionare se non si chiude lo sportello).
Forni vecchi, che hanno subito urti o danneggiamenti anche di lieve entità potrebbero diminuire o azzerare l’efficacia della schermatura o inceppare il meccanismo di protezione.
2. Evitare di rimanere di fronte al microonde in funzione per lunghi periodi
Come scritto sopra, i microonde moderni sono perfettamente schermati (e poi non costano una follia, ormai, se ne avete uno vecchio cambiatelo!), ma per maggiore precauzione, è bene evitare di rimanere troppo vicino al microonde mentre sta cuocendo una pietanza.
Tanto tutti i microonde sono dotati di timer. Quando è pronta la cena farà un BIIIIIP chiaramente udibile. Fissare il piatto che gira non lo cuocerà meglio.
3. Attenzione a maneggiare le pietanze quando le si estrae dal forno
Ci si preoccupa delle radiazioni, ma la causa più comune di infortuni con un forno a microonde sono le… ustioni!
Queste possono essere causate dal contatto con contenitori caldi o cibi surriscaldati o all’esposizione a liquidi che esplodono.
I liquidi, l’acqua in particolare, devono essere oggetto di massima cautela, perché potrebbero riscaldarsi oltre il punto di ebollizione, presentandosi in apparenza quieti, ma pronti a scoppiare al minimo abbassamento della temperatura (leggasi: mentre avete la tazza in mano, nella maggior parte dei casi).
Raccomandiamo l’uso del buon senso nel maneggiare cibi e bevande calde cotte nei forni a microonde.
4. Occhio alla conservazione dei cibi
Il microonde è la scelta ideale se si vuole cuocere o scongelare in tempi brevi una pietanza. Le varie funzioni e preimpostazioni di cui sono dotati i forni moderni rendono questa cottura più semplice di altre.
Semplice, ma che richiede in ogni caso un po’ di pratica. Perché se non eseguita a dovere, come ogni tipo di cottura, può lasciare intatti agenti contaminanti (es: Salmonella o Campylobacter) nel cibo.
Parte integrante della curva di apprendimento dell’utilizzo corretto del forno a microonde è la corretta conservazione dei cibi, sia PRIMA di inserirli nel microonde, che DOPO averli cotti, in caso li si voglia consumare in un secondo momento.
Per alcuni cibi, come il pollo o il riso, per sicurezza è meglio adottare cotture tradizionali che garantiscano temperature più alte.
5. Usare il forno a microonde per cuocere alimenti e NON per esperimenti scientifici fai-da-te
Prima o poi è un dubbio che viene a moltissimi possessori di un forno a microonde: “Che succede se metto X dentro?“, dove “X” è un qualsiasi oggetto normalmente innocuo ma che tenderà a comportarsi come un ordigno nucleare una volta irradiato dalle onde del forno.
Ovviamente: non fatelo. Con particolare riferimento a: batterie, di qualsiasi tipo; CD e BluRay; fiammiferi; carta stagnola; lampadine; animali domestici (sì, nel 2020 bisogna specificare anche questo!).
Qualsiasi esperimento vi venga in mente, su YouTube troverete sicuramente qualche pazzo che lo ha già fatto. E l’ha ripreso in video. Godetevi lo spettacolo e preservate la vostra incolumità, il vostro forno e la vostra casa.
BONUS TRACK: i Contenitori per Microonde!
Dimenticavo un’altra paranoia tipica dei complottisti del microonde: i contenitori, in particolare quelli realizzati in materiale plastico.
Il timore è che la plastica, riscaldandosi indirettamente a contatto col cibo riscaldato ad alta temperatura, rilasci negli alimenti sostanze nocive.
La preoccupazione era concreta fino a quando i contenitori plastici per microonde contenevano Bisfenolo A (BPA). Al giorno d’oggi il 99% dei contenitori in commercio non contiene BPA.
Inoltre, i contenitori plastici per microonde sono testati affinché le eventuali sostanze rilasciate nei cibi siano ben al di sotto dei limiti considerati “innocui”.
Il consiglio è di cambiare di frequente i contenitori per microonde, smaltendo quelli vecchi nei contenitori della plastica per la differenziata. Nonché assicurarsi che i contenitori siano specificatamente studiati per l’uso nel microonde.
In ogni caso, esistono alternative sicure alla plastica: vetro e porcellana si prestano alla cottura nel microonde e resistono perfettamente a temperature altissime.