L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha trovato un nome per il coronavirus che sta creando emergenza sanitaria in Asia e nel resto del mondo: COVID-19.
Lo annuncia con un tweet l’11 Febbraio 2020:
Perché era importante trovargli un nome?
A spiegarlo è la stessa World Health Organization: un nome ufficiale per la malattia aiuterà a prevenire inesattezze nelle comunicazioni e nelle notizie, fornendo al contempo un formato standard per i futuri focolai.
Uno studio dimostra che l’isolamento di Wuhan è stato tardivo
Uno studio a fine gennaio condotto da ricercatori dell’Università di Southampton ha previsto la potenziale diffusione globale del COVID-19 tra gennaio e aprile 2020. Utilizzando gli itinerari di volo e i dati sulla posizione di Baidu, un gigante tecnologico cinese, sono stati in grado di stimare dove le persone hanno viaggiato, anche prima che Wuhan fosse isolata.
L’Asia e i paesi vicini sono a maggior rischio di diffusione di infezioni, con la Thailandia come destinazione preferita tra i cinesi. Il team ha stimato che circa 59.912 passeggeri aerei hanno lasciato Wuhan per un totale di 382 città al di fuori della Cina continentale due settimane prima che la città fosse chiusa il 23 gennaio.
I ricercatori hanno concluso che con il numero di persone che hanno lasciato la città e si sono recate in altri paesi, è inevitabile una diffusione globale del virus mortale.