Ultimo aggiornamento: 10 Giugno 2020
Nonostante fornisca all’organismo proteine nobili, ferro e vitamine del gruppo B, non sarebbe salutare alimentarsi di sola carne. Chiunque dica il contrario, magari portando ad esempio popolazioni strettamente carnivore come i Masai, sta mentendo.
Qualsiasi regime dietetico che privilegi un solo alimento ad esclusione di tutti gli altri è profondamente malsano
In questo articolo parliamo della carne, ma il principio potrebbe applicarsi anche alle mele, o all’aria (per quei buffoni che ci credono). Non esiste alimento che, mangiato in via esclusiva, possa soddisfare tutti i bisogni nutrizionali dell’essere umano senza causare, già nel breve-medio periodo, gravi e potenzialmente pericolose carenze.
Vero che la nutrizione è una scienza complessa, in perenne evoluzione, migliaia di studi scientifici ogni anno confermano e smentiscono per poi nuovamente confermare quelle che si ritengono essere conoscenze consolidate. Ma, suvvia, questo è l’ABC.
La carne da sola non basta
L’apporto nutrizionale della carne è ricco di:
- Proteine altamente biodisponibili (valore biologico ~80)
- Vitamine del gruppo B: vitamina B12 e B6, nonché tiamina (vitamina B1), riboflavina (vitamina B2), acido pantotenico, acido folico e la vitamina B3 (niacina).
- Modeste quantità di Vitamina D (nella carne rossa)
- Ferro (nella carne rossa)
- Modeste quantità di zinco, magnesio, potassio e fosforo
La carne inoltre apporta grassi alimentari, la cui quantità dipende essenzialmente dal taglio e dal tipo di carne; mediamente apporta 3,5 g di grassi su 100 g, così suddivisi:
- Acidi grassi saturi 1,2 g
- Acidi grassi polinsaturi 0,5 g
- Acidi grassi monoinsaturi 1,3 g
La carne, tuttavia, è del tutto priva di elementi essenziali per la salute umana:
- Vitamina C
- Fibra alimentare
- Carboidrati
Oltre alla mancanza di carboidrati, che sono la primaria fonte energetica dell’organismo, deficit di Vitamina C sono associati ad una minore resistenza ad agenti patogeni esterni e allo sviluppo dello scorbuto, caratterizzato da stanchezza, dolori muscolari.
Una dieta priva di fibre è associata a stitichezza e dolori addominali, nonché è considerata fattore di rischio per il tumore colon-rettale e il diabete; inoltre può causare grave alterazione del microbiota intestinale.
IL CASO DEI MASAI
Spesso coloro che si definiscono “carnivori stretti” [manco fossero gatti persiani! – N.d.R.] , a cui vengono fatti notare i rischi per la salute che corrono persistendo in questa condotta alimentare, tirano fuori l’asso di briscola: i MASAI.
I Masai, o Maasai, sono una popolazione semi-nomade insediata tra il Kenya e la Tanzania. L’alimentazione dei Masai rispecchia il loro essere prevalentemente cacciatori, quindi è basata quasi esclusivamente su carne, sangue e latte.
Nonostante una dieta che in Occidente sarebbe considerata, nella migliore delle ipotesi, masochistica, i Masai presentano livelli di colesterolo nella norma e un’incidenza di malattie cardiache bassissima.
Questa anomalia non è sfuggita alla Scienza, che ha studiato i Masai e la loro alimentazione, giungendo alla conclusione che questa popolazione si è, nel corso del tempo, adattata geneticamente a questa dieta. Fonte: “Lactase Persistence and Lipid Pathway Selection in the Maasai” (PLOS One, 2012)
Quindi, per rispondere alla domanda principale: a meno che tu non sia un felino o un Masai, NO, non è possibile sopravvivere cibandosi di sola carne.
Un consumo eccessivo di carne è associato a maggior rischio di sviluppare tumori, malattie cardiovascolari e, data l’assenza totale di importanti nutrienti (vitamina C, Fibre) e macronutrienti (carboidrati), un consumo esclusivo può causare nel breve periodo gravi carenze alimentari e un importante peggioramento della propria qualità di vita.
Inoltre, pur non condannando tout-court il consumo di carne, le ultime raccomandazioni alimentari dell’EAT-Lancet Report, che uniscono salute e sostenibilità per il pianeta, indicano di ridurre (non eliminarlo) il consumo di carne adottando un regime alimentare flexitariano.