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[Studio] Privazione del sonno: triplicate le possibilità di cali di attenzione

Degli effetti, nefasti, della privazione del sonno protratta anche per brevi periodi ne abbiamo già parlato in uno specifico articolo . Un nuovo studio, condotto presso l’Università del Michigan, dimostra che una notte insonne può ridurre la capacità di svolgere task che richiedono concentrazione (es: guidare un’auto) di tre volte.

La qualità del sonno, che qui in Virtua Salute consideriamo il primo dei tre pilastri della salute (gli altri due sono il microbioma e la nutrizione, per la cronaca) è di fondamentale importanza per l’equilibrio psicofisico della persona. Notti insonni, o caratterizzate dalla sistematica incompletezza delle fasi del sonno, hanno effetti sul corpo -come ad esempio sulla salute cardiovascolare e il sistema immunitario- e sulla mente -ad esempio aumentano le possibilità di depressione e stati di ansia.

Uno studio del 2017, “Selective neuronal lapses precede human cognitive lapses following sleep deprivation” ha concluso che a seguito della privazione del sonno, il cervello -chimicamente parlando- si comporta come a seguito di una sbronza clamorosa.

Un recente studio, pubblicato su Psycnet.apa.org il 20 Novembre 2019, conclude che una singola notte insonne è in grado di aumentare di tre volte le possibilità di cali di attenzione durante operazioni che richiedono concentrazione.

Nello specifico, la privazione del sonno peggiora: i processi mnemonici, di attenzione e di concentrazione.

Per lo studio, i ricercatori hanno reclutato 138 partecipanti, che hanno diviso in due gruppi: 77 persone sono rimaste in laboratorio durante la notte e non hanno dormito, mentre i rimanenti 61 partecipanti hanno dormito a casa.

La sera prima, tutti i volontari hanno preso parte a due test di tipo cognitivo. Nel primo esercizio si è misurato il tempo di reazione a un particolare stimolo e nel secondo è stata valutatata la capacità di attenzione e concentrazione [nello studio viene definita “placekeeping“, traducibile liberamemente come la capacità di rimanere “sul pezzo” – N.d.A.], ovvero quanto si era in grado di seguire i passaggi specifici di un processo complesso anche con ripetute interruzioni.

La mattina dopo, ogni partecipante ha dovuto ripetere questi compiti per verificare le prestazioni rispetto a quelle della sera precedente. I ricercatori hanno scoperto che i partecipanti che avevano sperimentato la privazione del sonno erano in grave difficoltà.

La nostra ricerca ha dimostrato che la privazione del sonno raddoppia le probabilità di commettere errori di “placekeeping” e triplica il numero di interruzioni dell’attenzione, il che è sorprendente.

Kimberly Fenn


afferma il co-autrice dello studio Kimberly Fenn.

Le persone private del sonno devono prestare attenzione in tutto ciò che fanno e semplicemente non possono fidarsi che non commetteranno errori costosi. Spesso – come quando al volante di un’auto – questi errori possono avere conseguenze tragiche”.

Kimberly Fenn


Anche se non sorprende che la mancanza di sonno riduca la capacità di concentrazione di una persona, i ricercatori notano che il loro recente studio dimostra che la privazione del sonno in realtà influenza anche il funzionamento cognitivo superiore, interferendo in larga misura con il ricordo della memoria.


Fonte: “Effects of total sleep deprivation on procedural placekeeping: More than just lapses of attention.” (ENG, Html)

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John Dimi
Editore e divulgatore scientifico. Oltre che contributor diretto per il sito, si occupa di fact checking e revisione delle bozze. ------ Note biografiche disponibili nella pagina Redazione | Tutti gli articoli, ove non espressamente specificato, sono sottoposti a Revisione Scientifica e Fact Checking.
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