La dieta 5: 2 è una versione molto popolare del cosiddetto digiuno intermittente, e consiste nel mangiare regolarmente per 5 giorni e mangiare pochissimo per 2 giorni.
La dieta 5: 2 è così denominata perché comporta il consumo regolare di cibo per 5 giorni della settimana, mentre limita drasticamente l’apporto calorico nei due giorni rimanenti.
Mentre la dieta 5: 2 è considerata una variazione, molto diffusa, di digiuno intermittente, anche se invero l’utilizzo del termine “digiuno” è leggermente fuorviante.
A differenza di un vero digiuno, che consiste nel mangiare nulla per un determinato periodo di tempo, l’obiettivo della dieta 5: 2 è quello di ridurre per due giorni l’apporto calorico nei giorni di digiuno al 25% ovvero solo un quarto del consumo regolare dei precedenti cinque giorni.
Ad esempio, una persona che assume regolarmente circa 2000 Kcal al giorno, nei giorni di digiuno dovrebbe limitare a 500 Kcal l’apporto calorico derivante dall’alimentazione.
È importante sottolineare che i giorni di digiuno (in questo caso: riduzione calorica del 75%) non devono essere consecutivi perché è vitale dare al corpo le calorie e i nutrienti di cui ha bisogno per funzionare. Prendendo in considerazione l’intera settimana, chi segue la 5:2 opta come giorni di riduzione calorica il Lunedì e il Giovedì, oppure Mercoledì e Sabato.
Molto del successo riscosso da questa dieta è da attribuirsi alla sua flessibilità. Invece di limitare severamente i cibi che il soggetto può mangiare, la dieta 5: 2 concentra la rigorosa restrizione calorica solo in 2 giorni della settimana.
Durante i 5 giorni normali della dieta 5: 2 si deve comunque mantenere un regime alimentare salutare. Insomma, le abbuffate sono comunque da evitare: mangiare grandi quantità di alimenti zuccherati, industriali o iperlavorati per 5 giorni potrebbe vanificare il sacrificio che si compie nei due giorni di restrizione.