E’ uno studio sulla bocca di tutti in questo periodo. E’ vero che i vegani presentano minori rischi di infezione, ospedalizzazione e decesso per COVID? L’argomento dell’articolo di oggi verte proprio su questo paper pubblicato su BMJ nel Giugno 2021.
Lo studio: “Plant-based diets, pescatarian diets and COVID-19 severity: a population-based case–control study in six countries” – BMJ Nutrition, Prevention & Health, 7 Giugno 2021, è balzato recentemente agli onori della cronaca sui media italiani -i cui tempi di reazione sono notoriamente lenti: sono passati quasi 5 mesi!
Chiarisco subito:
- Non viene in alcun modo messa in dubbio l’autorevolezza di BMJ
- Non vengono messi in alcun dubbio i metodi e i risultati presentati nel paper
Tuttavia, ciò che è importante stabilire è se quanto emerso dalla ricerca sia da considerarsi definitivo e universale. Insomma la dieta vegana è il miglior scudo possibile contro le conseguenze nefaste dell’infezione da Covid-19?
Vediamo innanzitutto il campione di ricerca
L’analisi è basata sulle risposte ad un sondaggio da parte di 2.884 medici e infermieri in prima linea – quelli con un’ampia esposizione al virus SARS-CoV-2 – in Regno Unito, Francia, Germania, Italia, Spagna e Stati Uniti.
Utilizzando un questionario di 47 domande sulle abitudini alimentari, i ricercatori hanno delineato un quadro dell’alimentazione degli operatori sanitari intervistati, acquisendo inoltre dati relativi alla gravità di eventuali infezioni da COVID-19. Nel determinare i risultati dello studio sono stati presi in considerazione anche fattori potenzialmente influenti, dall’etnia, dalla specialità medica e dallo stile di vita (fumo, attività fisica ecc.), dal BMI (indice massa corporea) e dalle condizioni mediche preesistenti.
I risultati
I pescetariani [In realtà la dicitura corretta è “Pescatariani” ma, in effetti, comunemente sono definiti “pescetariani” – N.d.R.] dieta che esclude il consumo di carne, ma consente il consumo di pesce) avevano il 59% in meno di probabilità di sviluppare malattie gravi da coronavirus, un numero che sale al 73% in meno per le persone che seguono una dieta totalmente a base vegetale (i vegani, insomma).
Limiti dello studio
Il risultato, in apparenza, sembrerebbe palese: la dieta vegana proteggerebbe maggiormente, rispetto ad altri regimi alimentari, se non dall’infezione, dalle conseguenze pesanti del COVID-19.
Ma lo possiamo dire con certezza assoluta? NO.
E lo studio non può definirsi conclusivo per qualche motivo semplice, legato al buon senso di chi si è preso la briga di leggerlo con attenzione (inclusa la sezione “Discussion“, che quasi nessuno legge mai!).
Vero che lo studio presenta molti punti di forza, primo dei quali un discreto campione (2.884 persone) distribuito in 6 nazioni, ma le limitazioni sono abbastanza evidenti:
- I dati raccolti sulle abitudini alimentari attengono ad un questionario, prestando il fianco a notevoli bias, sia per quanto riguarda la reale alimentazione, che per quanto riguarda i sintomi percepiti;
- Il concetto di “tante proteine, pochi carboidrati“, che rientrava tra le domande del questionario, varia a seconda della nazione o delle abitudini del singolo;
- Il campione era composto in maggioranza da uomini;
- I ricercatori stessi, dichiarano che è stata, forse, trovata un’ “associazione” tra dieta e gravità dei sintomi da COVID, non un nesso causale;
- Nonostante il campione di partenza fosse elevato (2.884 persone), solo 568 di questi erano risultati positivi al COVID, mentre i restanti 2316 hanno costituito il cosiddetto gruppo di controllo.
Lo studio è sicuramente importante perché getta le basi per ulteriori studi che dimostrino (o smentiscano) definitivamente la correlazione tra dieta, sistema immunitario e maggiore o minore protezione dalle conseguenze di una malattia infettiva come il COVID.
Ma al momento non può definirsi conclusivo e la diatriba tra onnivori e vegani per chi segue il regime alimentare più “sano” rimane aperto.
Tuttavia…
E’ parere unanime, sia tra gli autori dello studio che tra chi lo ha analizzato e commentato, che arricchire la dieta di alimenti ad alta densità nutrizionale (frutta e verdura in primis), che contengono vitamine, minerali, antiossidanti è in grado di aiutare il sistema immunitario e prevenire non solo il COVID-19 ma anche un gran numero di patologie a carico del sistema cardiovascolare e del metabolismo.